#IlSettoreBagnononsiferma

#ilsettorebagnononsiferma: l’intervista al designer Davide Vercelli

Abbiamo intervistato Davide Vercelli, designer a art director di Fima Carlo Frattini e gli abbiamo chiesto come sta vivendo questo momento di emergenza. Tra le iniziative che sta portando avanti c’è anche una petizione dedicata ai professionisti. Ecco le sue parole.

 

Come stai trascorrendo la tua quarantena?
L’annullamento e la traslazione temporale delle fiere, le aziende ed i cantieri chiusi mi (ci) lasciano molto tempo. Lo impiego nello sviluppo di programmi e nel proseguio di una moltitudine di progetti accantonati da tempo, che ora assumono anche psicologicamente una grande importanza. Sento molte persone, colleghi, amici. E il comune denominatore di ogni incontro virtuale è lo stesso: il tema per cui il quale ho pensato di agire.

Come hai reagito a questa emergenza, quale è stata la tua prima preoccupazione?
La prima in assoluto la salute dei miei familiari. La presa di coscienza è stata un progresso, come penso a molti. Sentire i notiziari e iniziare a vivere di persona gli eventi sono due cose ben distinte e appartengono a momenti temporali diversi. Reagisco ora con uno stato d’animo sospeso tra l’attenzione per gli eventi, l’ansia per la situazione economica e sociale e la protezione di chi mi è vicino.

A quali progetti stai lavorando in questo momento? Come stai gestendo i lavori “sospesi”? Hai annullato, rimandato… perso opportunità?
Come dicevo prima, un buon numero di progetti, e di oggetti pensati nei mesi addietro sono stati congelati. L’atteggiamento generale delle aziende con cui collaboro è stato quello di sospenderli, sino a nuovo ordine. Il fine è di “preservare” gli investimenti nel timore che i mesi a venire siano molto peggiori dal punto di vista economico. Ci si prospetta un generale forte rallentamento dell’economia mondiale. A seguire, il blocco di tutti i lavori accessori: le campagne di marketing, gli shooting fotografici, i cataloghi. Il tempo ci dirà se tutto ciò è una sospensione o si risolverà in una perdita. Di mio posso ora profondere energie e tempo in due progetti personali. Il primo riguarda una mostra e un catalogo dedicati al design delle radio (una mia personale passione, sfociata in una collezione di oltre 2.000 pz tra apparecchi, cataloghi, materiali pubblicitari, gadget). Il secondo una starp up fondata con tre amici il cui fine è di colmare il gap che crediamo esista tra robotica, Intelligenza artificiale ed Arte. Si chiama Proximars e il primo passo sarà campagna di crowfunding su Kickstarter. Insomma di cose da fare ce ne sono.

Hai lanciato una petizione, come è nata l’idea?
L’idea nasce dal confronto coi colleghi ed amici e dai persistenti post che leggo sui social relativi alla condizione attuale e futura di professionisti e partite iva. È diffusa e costante la paura di non avere i mezzi per attraversare indenni la crisi che il corona visur sta scatenando a livello mondiale. La nostra specie, come l’ho definita, non ha protezioni o ammortizzatori sociali. Non ha malattie pagate, nè cassa integrazione a disposizione. Si paga la parte contributiva a casse previdenzali dipendenti dagli ordini professionali o con la gestione separata inps ma tutto il resto viene gestito autonomamente nel migliore dei casi. Il decreto “Cura Italia” prevede un versamento una tantum di 600 € per chi di noi versa all’inps tralasciando completamente tutti gli altri. In un caso o nell’altro è una soluzione ridicola che non salvaguarda nessuno. Siamo una categoria estesa con una scolarizzazione e una specializzazione molto alte, che rappresenta una sezione portante della vita creativa e consulenziale del Paese. Siamo e siamo stati l’intelligenza al servizio di aziende e di enti, i consulenti su cui privati e società contano per portare avanti i loro progetti. La possibilità che la nostra intera categoria risulti falcidiata e non più operante alla ripresa dell’economia sarebbe un dramma ed una mancanza non tollerabile per l’intero sistema Italia.

Qual è l’obiettivo? A chi è rivolta? Come si può partecipare?
La raccolta firme si appoggia sul portale Change.org e si rivolge direttamente al nostro presidente del consiglio Avv. Giuseppe Conte. Questo il link: http://chng.it/c5NZ8JLc
Per aderirvi è sufficiente seguire il link e apporre la propria firma registrandosi anche solo con l’account di facebook. Un’operazione di pochi secondi. Possono partecipare tutti ed è rivolta in particolare ai professionisti che credono si possa operare un cambiamento solo se si è uniti ed in molti (ma anche a tutti coloro, aziende e privati che di noi professionisti sono clienti!). Dobbiamo essere la voce della moltitudine. Chiediamo, per l’anno a venire, di essere esentati dal pagamento di tutti gli oneri statali, regionali e comunali, in particolare: blocco di IVA, IRPEF; inail, Irap, acconto 2021, Inps, tasse regionali e comunali su proprietà e rifiuti; lo abbiamo definito un ANNO BIANCO. Ricordando che la sommatoria di tutte le tasse a cui siamo soggetti pesa oltre il 65% del nostro reddito potrebbe essere una ventata di aria fresca che salverebbe l’intero comparto.

Che idea di futuro, vicino o lontano, ti stai facendo in questi giorni?
Credo che stiamo vivendo un evento che ha proporzioni e portata non immaginabili, le cui conseguenze peseranno sulle nostre abitudini di vita, relazionali, sociali ed economiche forse in modo indelebile. Moriranno molte persone e la nostra percezione di onnipotenza e capacità di dominio dovranno necessariamente essere riviste. Mi verrebbe da dire in positivo. Avremo, spero, un contatto con il mondo maggiormente improntato al rispetto e alla valorizzazione dell’essenza della natura e dell’uomo.