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B-Contract: il borgo-albergo nei “Sassi” di Matera

A Matera, con i suoi Sassi capitale europea della Cultura 2019, la contrada Conche del rione Sasso Caveoso diventa un hotel di charme dove vivere l’esperienza unica di un soggiorno immerso nella storia lontana di questo gioiello, patrimonio dell’Unesco. L’attento recupero architettonico del borgo fa di Aquatio Cave Luxury Hotel & SPA una vera e propria opera d’arte sospesa tra antichità e presente.

Il centro di hospitality esula da qualsiasi schema convenzionale, lontano da qualsiasi idea di hotel mai realizzata al mondo. Si resta incantati e come rapiti, catapultati in luoghi densi di storia che parlano della vita dell’uomo in tempi remoti. Scavato nel tufo, il borgo è situato su un costone del rione Sasso Caveoso di Matera, nella contrada denominata Conche che risale al XIII secolo, mentre alcuni locali sono ancora più antichi. Incastonata nella montagna, la storica architettura delle Conche è stata recuperata diventando un albergo diffuso che si estende su una superficie di 5.000 metri quadrati.

Tutto ebbe inizio da una goccia

La storia dell’hotel comincia con una goccia d’acqua che, con il suo incessante cadere, plasma la materia e forma gli spazi. Una goccia d’acqua è la scultura in bronzo di Kengiro Akuma “MU765G”, situata in uno dei due ingressi principali alla struttura, che nella sua semplicità riassume il senso della vita attraverso la metafora dell’acqua. Il candore e la sinuosità della goccia ha guidato il fare progettuale dell’architetto Simone Micheli nella definizione degli spazi interni e degli arredi, nella creazione del progetto illuminotecnico realizzato con luci discrete provenienti dal basso per creare suggestivi effetti scenografici. La goccia ha animato il progetto generale ed esecutivo del recupero architettonico e distributivo del borgo, eseguito dall’architetto Cosimo dell’Acqua che ne ha seguito anche la Direzione Lavori. Il nome del borgo-albergo, “Aquatio”, deriva da una citazione di Cicerone che indicava così il luogo di approvvigionamento dell’acqua. E l’acqua, la goccia che scava la roccia, è l’elemento unificatore di questa struttura ricettiva, vera opera d’arte naturale dove l’uomo è intervenuto con leggerezza e rispetto creando emozione e benessere.

Spirito del luogo

L’intervento di recupero generale di Cosimo dell’Acqua, realizzato con imprese edili esperte in tecniche costruttive locali, ha riguardato un sistema complesso che comprendeva palazzi, strade, grotte e cisterne, oltre alla ricostruzione del sistema di collegamenti e delle acque. L’hotel si estende su un costone del Sasso Caveoso, dal basso verso l’alto. La parte più bassa ospita reception, ristorante, sala colazioni, sala meeting, centro benessere. L’ingresso si apre su due ampi slarghi che anticamente erano dei vicinati. Coerentemente con la loro antica funzione, si è mantenuto il carattere di convivialità dei luoghi attraverso l’area relax, la ristorazione e numerose piazzette di incontro. Le chianche, pavimentazione originaria dei vicinati, entrano negli interni come fossero un’unica superficie, in continuità ideale. Il progetto di interior design di Simone Micheli ha scelto arredi bianchi, fluidi e senza spigoli, che sia nelle camere che nei bagni alternano solid surface a Mdf laccato. Schermi bianchi, nel colore latte di calce con cui i materani sanificavano gli interni delle abitazioni-grotta, suddividono gli spazi e nascondono gli impianti senza toccare le pareti di tufo. Le superfici, ripulite da licheni ed efflorescenze, mostrano il primitivo gesto di scavo, lo splendore del colore originario e, in alcuni tratti, tracce di conchiglie fossili. Le pavimentazioni delle camere sono in resina cementizia, quelle delle aree comuni alternano cocciopesto e resina. La loro colorazione ha richiesto diverse prove per ottenere una cromia identica a quella di pareti e soffitti originari.

Tra passato e presente

Luogo suggestivo, la Spa di 500 mq occupa il cuore più profondo della struttura, recuperando i locali ipogei del IX secolo. Il vano grotta più ampio ospita la piscina con bordo a sfioro, intonacata con tecniche tradizionali. Recuperate, le vecchie cisterne sono state trasformate in docce emozionali e una parte dei lettini è stata realizzata modellando ergonomicamente il tufo. Il centro benessere ospita anche spazi massaggio singolo o di coppia, hammam, sauna, cabine estetiche e aree relax. Qui, l’acqua ritorna dove è sempre stata a ricordare le vecchie conche disseminate lungo il costone, prima funzionali alla quotidianità della vita degli abitanti, ora spazi di lusso dedicati al benessere. Il ristorante, che include l’area lounge bar e la biblioteca, si espande all’esterno in una corte. Questo spazio dal pregevole aspetto estetico, risalente al XIII secolo, è arricchito da archi e muri di controspinta che lo delimitano.

Questo che avete letto è un estratto dell’articolo che si trova sul numero 312 del Bagno Oggi e Domani che potete leggere QUI.