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I grandi temi dell’arredobagno: il potere della materia

Materia e Materiale sono sempre più protagonisti nell’ambiente bagno, dove l’elemento naturale nel tempo è riuscito a trovare un’intesa quasi perfetta con l’elemento artificiale. Risultato? Il material mix trionfa e per assurdo a volte il prodotto scompare. Ne parliamo con Anty Pansera.

Da sempre attenta ai materiali che ha studiato, toccato e sperimentato in svariati settori, dall’oreficeria alla ceramica, Anty Pansera ha sempre guardato con interesse all’innovazione tecnologica nell’uso e nella lavorazione dei materiali, fino alle stampanti 3D che, ipotizza Anty Pansera, stanno già facendo il loro ingresso anche nella produzione di elementi di arredobagno, come abbiamo modo di raccontarvi più avanti in questo stesso fascicolo.

La stanza da bagno ha oramai accolto al suo interno una moltitudine di materiali differenti, scelti da aziende e designer. Quali sono le ragioni che spingono verso la produzione di elementi alternativi?
I materiali sono la chiave di volta per il futuro del design. È attraverso la loro sperimentazione che si arriva a innovazioni formali, meno rigide e più flessibili rispetto al passato.L’introduzione di nuovi materiali ha permesso di mettere in forma vasche di svariati disegni e dimensioni, di dar vita a box doccia essenziali e di ottenere una libertà formale che un materiale tradizionale quale la ceramica non avrebbe consentito. Tuttavia, il ruolo cardine assunto dai materiali non è solo legato ad aspetti puramente tecnici. I materiali si rapportano con l’utente non più solo attraverso la vista, ma anche con il tatto. Abbiamo una predilezione per superfici più calde e meno respingenti, come le resine, ma anche il legno nelle sue diverse essenze che, a dispetto di ingiustificate resistenze, trova nel bagno la sua logica collocazione, dal momento che è impiegato anche per le barche.

Assisteremo al tramonto della ceramica?
Non credo proprio. La ceramica continua a essere vincente perché dà un senso di pulizia e di candore che altri materiali non trasmettono. Nelle ossessioni per il pulito che dominano l’immaginario collettivo si tratta di un aspetto da considerare. Tra l’altro, non è vero che in caso di frattura, la ceramica del bagno non si possa riparare. Penso all’impiego della tecnica giapponese Kintsugi che consiste nel versare oro o argento liquido nelle crepe, impreziosendo l’oggetto. La ceramica, inoltre, consente di avere un fine vita decisamente dignitoso; può essere smaltita senza difficoltà, a differenza di altri materiali che pongono maggiori incognite.

Questo che avete letto è un estratto dell’articolo che si trova sul numero 313 del Bagno Oggi e Domani che potete leggere QUI.