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Fenomenologia dell’arredobagno #5 Parliamo di illuminazione con Carlo Urbinati

L’illuminazione artificiale di un ambiente bagno è un aspetto spesso sottovalutato, ma determinante ai fini del risultato finale del progetto. La luce, infatti, svolge un ruolo sia estetico sia funzionale: crea l'atmosfera e garantisce il comfort, ha il potere di trasformare gli spazi e di suscitare emozioni. L’intervista a Carlo Urbinati, presidente e ammnistratore unico di Foscarini

Nel bagno, ancor più che in tutti gli altri ambienti della casa, si svolgono rituali diversi legati al benessere della persona e per ciascuno di essi è necessaria una corretta illuminazione. Bandite le usuali plafoniere, oggi si scelgono lampade a sospensione, da appoggio e applique a parete, spesso dimmerabili per consentire di modulare l’intensità luminosa. Non sono solo le lampade, però, a essere fonte di luce. La cromoterapia di soluzioni doccia e vasca, i led integrati nelle specchiere ne sono un esempio. A questi si aggiungono le finiture di elementi di arredobagno che riflettono la luce creando effetti sorprendenti, senza tralasciare le luminose seduzioni che vengono dai rivestimenti a parete e a pavimento.

Intervista a Carlo Urbinati

Poliedrico architetto e designer, genovese di nascita, ancora giovanissimo Carlo Urbinati si trasferisce a Venezia per seguire le commesse di grandi progetti contract di un’azienda appena nata: Foscarini. Dal 1983, insieme ad Alessandro Vecchiato, disegna e sviluppa oltre venti collezioni e nel 1988 i due divengono soci e acquisiscono l’azienda. La gestione diretta li porta a investire le proprie energie nella definizione di nuove strategie, consolidando l’identità di Foscarini come azienda design driven, con una mentalità aperta all’innovazione e alla sperimentazione. Nel 2014 Carlo Urbinati è Presidente e Amministratore Unico di Foscarini e, a quasi quarant’anni dalla fondazione dell’azienda, conserva lo stesso entusiasmo degli esordi, tanto che alla domanda: qual è il tuo modello preferito? Risponde sempre: “Il prossimo”.

All’interno del progetto generale dell’abitazione, quale importanza riveste oggi lo studio di un’illuminazione in grado di creare atmosfera negli ambienti?

La luce veicola tutte le informazioni visive. Da questa semplice constatazione discende che l’atmosfera è funzione della luce, sia naturale con la sua gestione – esposizione, posizione e tendaggi – sia artificiale. Oggi, l’esperienza del confinamento domestico legata al recente lockdown ha ancor più evidenziato la necessità di esaltare la natura di accoglienza e di “rifugio” della casa. Un’atmosfera adeguata è quindi sempre più un’esigenza sentita e la luce riveste un ruolo fondamentale.

Quanto è cruciale prestare attenzione al rapporto tra luce artificiale e materiali di finitura degli arredi?

Foscarini è impegnata da sempre nel design di illuminazione decorativa italiana. Decorativo significa fornire una funzione alloggiandola in un volume dichiarato che, in quanto tale, fa parte del panorama visivo – e quindi dell’arredamento – anche quando la sua funzione di illuminazione non è necessaria, a lampada spenta. La relazione degli oggetti illuminanti con i materiali di finitura degli arredi è connessa alla necessità di coordinamento, quindi è molto soggettiva e guidata dal gusto. La maggiore variabilità si può trovare, a mio parere, quando si parla di apparecchi tecnici, senza volumi dichiarati e spesso nascosti: trattandosi principalmente di luci d’accento è utile – ma se non ben gestito può divenire controproducente – gerarchizzare da quali componenti dell’arredo arriverà l’illuminazione e, di conseguenza, come si debbano coordinare i vari materiali.

Questo è solo uno stralcio dell’articolo che potete leggere interamente sul numero 321 del Bagno Oggi e Domani. Per accedere all’edizione digitale CLICCATE QUI