Attualità

B-Critic #6 by Giampaolo Benedini

L’INNOVAZIONE PARLA ITALIANO

Parlare di design nel bagno è complicato considerando che questa stanza ha subito una notevole evoluzione tecnologica e distributiva del suo spazio.

Le spinta al cambiamento prende spunto da nuovi e diversi stili di vita che le aziende del settore hanno cavalcato.

Le diverse funzioni devono ancora trovare un assestamento definitivo. La separazione del wc, una scelta logica, viene in alcuni paesi sminuita dalla mancanza del bidet. I tentativi di riunire in un unico prodotto entrambe le funzioni non ha ancora trovato diffusione su larga scala. Poche aziende possono permettersi di affrontare il progetto e conseguentemente lo sviluppo della forma è ancora limitato.

Al contrario tutto il resto del bagno, rubinetti, lavabi, contenitori, specchi, luci, docce, vasche, accessori e i nuovi nati “termoarredi” registrano una densità incredibile di soluzioni che per la verità, occorre dirlo, sono spesso la copia di alcuni prodotti capostipiti. La ragione sta nel fatto che sono tutti producibili con tecniche artigianali. A cominciare dai rubinetti che grazie all’introduzione delle cartucce con dischi ceramici in sostituzione dei tradizionali vitoni possono essere sviluppati anche da piccole aziende. Soprattutto i  monocomando, incrociando  minimalismo e ispirazione al capostipite Vola nato nel 1968 su disegno di Arne Jacobsen, hanno avuto una notevole crescita.  Nel panorama della produzione recente l’unica vera novità mi pare possa essere Sen di Agape disegnato nel 2008 da Nicolas Gwenael

Se prendiamo in considerazione lavabi, vasche e piatti doccia l’utilizzo di resine e inerti di vario tipo ha consentito il nascere di nuove forme. Uno dei primi impieghi è nella vasca Spoon di Agape su mio  progetto del 1997. La ricerca sui materiali spesso ispira nuove soluzioni: il legno per Woodline del 1998 e l’acciao  inox per “Ufo” del 2001. Continuando con una breve sintesi delle varie tipologie di prodotti  i box doccia hanno subito un notevole cambiamento con la nascita di Flat D nel 2002 sempre per Agape. Flat D introduce il vincolo superiore  della lastra di vetro temperato riducendo  drasticamente la necessità di strutture di contorno. Le maggiori dimensioni dello spazio dedicato alle docce ha consentito di eliminare le porte. Anche l’area lavabo, salvo rare eccezioni e in particolari situazioni funzionali, si è notevolmente dilatata integrando lavabi a piani d’appoggio e contenitori. La ricerca ha prodotto soluzioni compositive diverse e autonome.
Per concludere aggiungo che la gran parte delle aziende impegnate nel rinnovamento sono italiane. Nonostante questa concentrazione le imprese non escono dalla piccola dimensione.

GIAMPAOLO BENEDINI

Giampaolo Benedini si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1971iniziando da subito l’attività professionale. Nel 1973 è co-fondatore di Agape. Dopo alcuni anni costituisce Benedini&Partners per la progettazione specifica in campo edile di nuove costruzioni, ristrutturazioni e restauro. Nel 1999 Benedini Associati (ne fanno parte Camilla, Bibi Benedini) che ha quali campi principali d’attività la progettazione di interni riferiti prevalentemente agli interventi di Benedini & Partners, e il design applicato in molti settori, per prodotti tecnici o arredi.

In questo ambito progettuale sono stati ottenuti riconoscimenti di critica quali il tedesco Design Plus, il Design Index ADI e il Good Design del Chicago Atheneum.

Le esperienze parallele maturate dai due studi consentono di completare coerentemente il progetto propriamente architettonico con l’arredamento interno e spesso con prodotti specifici.