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La boutique parigina di Dolce & Gabbana si veste dei mosaici di Friul Mosaic

Dopo lo splendido progetto di mosaico realizzato a Venezia per la boutique di Palazzo Torres, Friul Mosaic realizza i mosaici con tessere di oro e smalto della nuova boutique parigina Dolce & Gabbana. In collaborazione con Eric Carlson, studio Carbondale.

Lo store parigino di Dolce & Gabbana è un tuffo nell’era napoleonica: marmi, legni pregiati, mosaici di vetro e smalto: la nuova boutique del brand è una capsula del tempo che riporta allo splendore delle corti europee. Un lusso da Ancien Régime che spazia dall’oro e il rosso del Barocco, ai cipriati e pastelli del Rococò, un décor massimalista con ricami che riprendono arazzi e dipinti parietali del Rinascimento. A esprimere questa estetica della stravaganza pura non sono solo le collezioni di abbigliamento, accessori e gioielleria, ma anche il mosaico realizzato da Friul Mosaic nella boutique parigina appena restaurata in Rue du Faubourg St. Honoré nel cuore di Parigi. 

Napoleone Bonaparte e Joséphine de Beauharnais accompagnano rispettivamente nella boutique uomo e in quella della donna, nelle loro riproduzioni fatte a mano a mosaico in vetro e smalto dei ritratti di Baron François Gérard. Una scala in marmo rosso Rouge de Roi collega i due piani dello store, dove il design rispecchia a tratti l’estetica francese e quella italiana. «Ci sono volute 4500 ore di incollaggio e 200 ore di posa per ultimare una realizzazione che è un vero e proprio elogio alla bellezza – racconta Barbara Bertoia, una delle titolari del laboratorio di San Martino al Tagliamento fondato dal padre William – un progetto che ci rende orgogliosi, tanto più che Dolce&Gabbana ci hanno scelto nuovamente dopo una prima positiva collaborazione per la loro boutique di Venezia». 

«La sfida, – continua Bertoia -, è stata è stata quella di adattare l’opera pittorica alle esigenze tecniche dell’arte musiva, raggiungendo un risultato organico e piacevole. Poiché le due riproduzioni dovevano essere il più possibile fedeli all’originale in termini di colori, dettagli ed effetto finale dell’opera, abbiamo utilizzato gli smalti veneziani che con la loro vasta gamma di colori ci hanno consentito di creare delle sfumature e dei minuziosi particolari dei tessuti e dei mantelli. Abbiamo utilizzato anche una buona quantità di ori veneziani per poter dare risalto alle corone ed ai gioielli oltre che ai dettagli dei troni e delle vesti delle due figure. Il numero di tessere è davvero difficile da quantificare anche perché per la realizzazione dei volti e dei vestiti abbiamo dovuto utilizzare la tecnica del micromosaico, l’unica in grado di riprodurre così fedelmente i due dipinti».