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Osservatorio Casa Doxa: il rinnovamento del bagno al secondo posto nei desideri degli italiani post quarantena

Al secondo posto (23 per cento) nei desideri di rinnovamento domestico del campione delle 7mila famiglie intervistate è il bagno. 

Giunta alla terza edizione, l’osservatorio di Casa Doxa ha confermato quest’anno – post quarantena – molte delle tendenze in emersione che hanno subito una forte accelerazione a causa della reclusione, della convivenza forzata tra i diversi membri della famiglia e dello svolgimento contemporaneo di funzioni storicamente svolte al di fuori dell’abitazione, scuola, palestra, intrattenimento culturale, oltre allo stressatissimo smart working.

La casa, oltre a essere punto di partenza, è anche diventata punto di destinazione.  Il mondo è entrato in casa che ha inglobato così tante funzioni da rendere insufficiente lo spazio che prima bastava. Al primo livello delle nuove esigenze emerse, dunque, quella di avere abitazioni più grandi. Il secondo livello l’iper potenziamento della tecnologia, grazie alla quale, in quarantena è stato possibile “sopravvivere” professionalmente e socialmente. Questo ci ha spinto a superare la nostra inerzia al cambiamento nei suoi confronti: oggi la tecnologia è “amica”.

Queste le tendenze generale. Ma bisogna fare i conti con la realtà o meglio con la propria casa, e allora, inaspettatamente, al secondo posto (23 per cento) nei desideri di rinnovamento domestico del campione delle 7mila famiglie intervistate è il bagno. In termini generali, dall’indagine, ma era facilmente intuibile, la casa hub è diventata il fulcro della vita e, per questo, può essere considerata come il vero motore della ripresa e opportunità di rilancio per molti settori produttivi e professionali.

L’indagine ha messo in evidenza che, se più della metà del campione (58 per cento) è pronto ad agire sulla propria abitazione, di questi il 46 per cento lavorerà sugli spazi che già abita, mentre il 12 per cento è seriamente intenzionato a cambiare casa. Fatta 100 la percentuale di chi intende intervenire sulla casa, il 22 per cento vuole ripensare gli arredi, il 20 per cento migliorare l’organizzazione degli spazi, il 17 per cento ristrutturare tutto l’alloggio o parti di questo, il 16 per cento migliorare le dotazioni tecnologiche e l’11 potenziare l’efficienza energetica.

Al primo posto tra le zone della casa sulle quali intervenire il tris living/pranzo/soggiorno, al secondo posto i bagni, poi la cucina, le camere e i terrazzi o a anche i semplici balconi. Fatta cento la percentuale (12 per cento) di chi vuole cambiare casa, il 70 per cento intende acquistare un nuovo alloggio, mentre il 30 per cento è intenzionato ad andare in affitto.