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B(agno) CONTRACT #336 | Rigore filologico e tecnologico

La proposta del circuito turistico Terre Borromeo si amplia con il rinnovato albergo ristorante Delfino, sull’Isola Bella del Lago Maggiore. Grazie a un complesso e delicato intervento di recupero curato dallo studio di progettazione Simonetti Architettura. Al ritrovato elegante fascino, oggi, si aggiungono sofisticati apparati tecnologici dedicati al comfort e al risparmio energetico.

Il Delfino ha una lunga storia e le prime notizie risalgono alla metà del Settecento. Inaugurato di recente, è stato sottoposto a un’ambiziosa ristrutturazione conservativa e di riqualificazione funzionale voluta dalla famiglia Borromeo, proprietaria dell’edificio da fine Settecento. La struttura è così tornata a nuova vita, entrando a far parte dei servizi delle destinazioni Terre Borromeo, brand che identifica i siti culturali e naturali situati sul Lago Maggiore e legati alla famiglia Borromeo. Oggi il circuito comprende Isola Bella e Isola Madre, il Parco Pallavicino a Stresa, Parco del Mottarone, Rocca di Angera sul versante lombardo in provincia di Varese e, di prossima apertura, Castelli di Cannero nell’alto Verbano. Il progetto di recupero – firmato dall’architetto Salvatore Simonetti – Ceo e Founder di Simonetti Architettura – si è svolto con la supervisione della Sovrintendenza di Beni Culturali.

Testimone silenzioso della storia

Nel corso dei secoli, il Delfino è stato oggetto di diversi ammodernamenti. Il primo importante rinnovamento del nucleo originario risale al 1785. Nell’archivio storico della famiglia Borromeo, un documento parla di un droghiere di Milano che offre in affitto la “grande abitazione adattabile ad osteria, con orto, cantina, torchio e tinaia…” Il successivo passaggio di proprietà alla famiglia Borromeo è avvenuto tra il 1785 e prima del 1791, data che presuppone l’apertura dell’osteria a uso anche di foresteria del Palazzo Borromeo dell’Isola Bella. A cavallo dell’Ottocento la struttura si trasforma in albergo per rispondere alle esigenze di sviluppo turistico e, negli anni successivi, si assiste a diversi interventi di potenziamento e adattamento finalizzati all’accoglienza. Del Delfino troviamo tracce e citazioni anche nella letteratura, dal romanzo “Piccolo mondo antico” di Antonio Fogazzaro alla “Guida ad uso di chi viaggia in Italia” di Stendhal. Quella dell’Albergo Ristorante Delfino è una lunga storia che, attraverso successivi passaggi di gestione, arriva fino ad oggi, dopo un periodo in cui era adibito solo a ristorante.

Identità architettonica

Il progetto di conservazione e riqualificazione dell’Albergo Ristorante Delfino ha tenuto in alta considerazione l’identità storico-artistica dell’edificio e il particolare contesto paesaggistico dell’arcipelago delle Isole Borromee sul Lago Maggiore. Questo intervento, infatti, si inserisce in una più ampia strategia di riqualificazione del tessuto edilizio dell’Isola Bella che è oggi in corso e che prevede operazioni di recupero per valorizzare l’intero patrimonio architettonico esistente. L’edificio presenta un impianto a corte aperta verso il lago. Il corpo principale del fabbricato è costituito da due maniche perpendicolari tra loro, alte tre piani fuori terra, sulle quali si attesta un corpo di fabbrica a un piano, a formare una corte – destinata a ristorante – rivolta verso il lago. Questa corte era stata coperta e chiusa da una tettoia con vetrate, diventando così uno spazio interno dell’edificio. Il primo piano era destinato in parte a ristorante e in parte a camere d’albergo con bagni e locali di servizio, mentre il secondo piano era completamente destinato a camere con servizi condivisi. L’impianto attuale è frutto di una totale ristrutturazione avvenuta nel secolo scorso. Il progetto dell’architetto Salvatore Simonetti – CEO e founder dello studio Simonetti Architettura – ha destinato il piano terreno e primo a ristorante e a locali di servizio, valorizzando gli ampi terrazzi fronte lago. Al secondo piano sono state realizzate due suite concepite per l’accoglienza, che affacciano sul lago.

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