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Il Bagno Architettura 2023 | Inner Equilibrium Garden, il progetto di Massimo Iosa Ghini

Fluido, immerso nel verde, lo spazio bagno immaginato da Massimo Iosa Ghini è la rappresentazione concettuale di aspetti legati alla sostenibilità e che oggi entrano di default nel buon progetto.

Massimo Iosa Ghini firma il progetto “Inner Equilibrium Garden” pubblicato sul nuovo fascicolo de Il Bagno Architettura. Ecco uno stralcio dell’articolo.

Fluido, immerso nel verde, lo spazio bagno immaginato da Massimo Iosa Ghini è la rappresentazione concettuale di aspetti legati alla sostenibilità e che oggi entrano di default nel buon progetto. Il concept amplifica, sottolineandole, le aree dell’acqua più legate al benessere, dove la cura del corpo può – e deve essere – anche un benefico piacere.

Nome di livello internazionale, Massimo Iosa Ghini non necessita di una lunga presentazione. Architetto e designer, negli anni Ottanta ha partecipato alle avanguardie del design italiano, i suoi progetti hanno ricevuto importanti riconoscimenti e lo Studio spazia a 360 gradi nei diversi campi della progettazione, dalle architetture alle installazioni culturali, al product design.

Quello che presentiamo in queste pagine “È un progetto teorico – afferma – una tridimensionalizzazione di concetti che stiamo vivendo in questi anni, che fanno parte della nostra ricerca e che entrano all’interno del bagno. Il tema – se ne parla quotidianamente – è cercare soluzioni che minimizzino l’impatto ambientale e, al tempo stesso, consentano di ricollegarsi alla natura. Ho proposto la rappresentazione un po’ simbolica di questi concetti: spazio fluido e linee morbide, dove sono inseriti elementi naturali, biofilici. Lavabo, zona doccia e vasca si integrano nella morfologia dell’ambiente.”

Assenti wc e bidet, lo spazio più privato del bagno “e non perché non servano. Qui abbiamo voluto indicare una direzione progettuale che riteniamo virtuosa.” La scelta di collocare elementi di benessere nella natura – domandiamo – deriva dal fatto che, benché la pandemia sia ormai alle spalle, l’esigenza di essere immersi nel verde cresce costantemente da parte dei consumatori? “È una necessità. Ormai qualsiasi progetto – di grandi o piccole dimensioni – deve coniugare gli aspetti naturali al costruito, al manufatto, anche nell’ambiente bagno. È un aspetto di assoluta importanza che rispecchia una cultura che c’era già e che ora si sta diffondendo.”

Pensiamo al continuo edificare che caratterizza tante città, italiane e straniere, con costruzioni visivamente troppo impattanti. “L’artificio ha una sua dimensione disarmonica, il tema è trovare la ricetta giusta. Per esempio, disegnando questo bagno ho pensato ai bagni all’aperto di Bali, funzionali ma immersi in piccoli giardini, perché lì l’aspetto naturale è prevalente.”

Parliamo di naturalità dei materiali presenti nel progetto. Cosa ha motivato la scelta del grès porcellanato? “È un materiale che utilizzo sempre: è tecnico, super igienico e resistente, quindi ideale in bagno e cucina. Ma il grès ha un’altra caratteristica: come nella pagina illustrata di un libro, sulla sua superficie è possibile ottenere qualsiasi tipo di immagine, di effetto. È un po’ lo Swatch del mondo del rivestimento. E poi le grandi lastre sottili, che riducono del 50% il peso e l’utilizzo di materiale, sono una soluzione che ha una ricaduta ambientale notevole. Questo è vero riduzionismo!”

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“Inner Equilibrium Garden” è stato realizzato grazie a:

MAIN SPONSOR: Albatros, Simas

PARTNER: Newform

Partner tecnico: Domus 3d BY MATICAD