Attualità

B-Critic #5 by Giulio Iacchetti

Il Bagno di ieri, oggi e domani

“Interpreto il titolo di questa storica rivista, “Il Bagno Oggi e Domani” come un pressante invito a pensare ed ipotizzare il bagno del domani partendo da ciò che oggi abbiamo sotto gli occhi. Forse il fondatore della testata, già 40 anni fa, titolando in quel modo la sua rivista, voleva esortare progettisti, addetti ai lavori, installatori, architetti, rivenditori, a guardare oltre, a pensare in termini di ricerca e sviluppo l’ambiente bagno, conscio del fatto che solo con visioni solide e pragmatiche avremmo potuto affrontare le sfide commerciali e produttive del nuovo millennio.

Dal mio modesto punto d’osservazione non posso però che rilevare che il mandato che ci è stato consegnato dal fondatore è stato ampiamente disatteso. Il bagno di domani non è mai pervenuto, ed il bagno di oggi assomiglia molto a quello di ieri. Non che manchino novità…anzi! Forse da quel punto di vista abbiamo visto di tutto: dalla cromoterapia ai caminetti in bagno, dai sanitari che al variare delle mode diventano più spigolosi e più morbidi (per esattezza un anno spigolosi e l’anno successivo necessariamente dalle linee meno tese) e così via: una messe di novità che raramente hanno raccontato qualcosa di autenticamente nuovo. In altre parole, fatto salvo alcuni episodi degni di nota (me ne sovvengono due in particolare: il water combinato con il lavabo prodotto da LaRoca e disegnato da Oscar e Gabriele Buratti, oppure il vaso compatto con funzione bidet della Geberit ideato e sviluppato dal designer londinese Christoph Behling) la realtà del bagno si limita a restyling stilistici, ritocchi estetici e timidi accostamenti di colori e materiali, ovvero argomenti più consoni a degli studi di stylist piuttosto che a dei designer motivati a far avanzare il fronte del progetto del bagno a suon di innovazione, ricerca e sviluppo. In altre parole invoco per il bagno ciò che è avvenuto nell’ambiente cucina. In quell’ambito della casa, tutto cambia e si trasforma seguendo le trasformazioni della società; la ricerca tecnologica offre spunti per riletture ed avanzamenti progettauli che si riflettono per esempio nel disegno di nuovi elettrodomestici che si adeguano alle nuove modalità di cottura (dal metano, all’elettricità, all’induzione…). Che fare dunque per il nostro bagno di oggi, ma soprattutto di domani? Un’idea ce l’avrei, ovvero la creazione di un tavolo allargato di discussione dove architetti, designer, produttori di impianti elettrici ed idraulici, produttori di rivestimenti ceramici, sanitari ed accessori, possano confrontarsi e dialogare per indicare una strada condivisa nella direzione di un’autentica innovazione. Procedere singolarmente, per comparti produttivi, in un ambiente complesso come il bagno, non ha portato ad avanzamenti significativi. La progettazione dei sanitari per esempio è fortemente vincolata a tutto ciò che i produttori di impianti mettono pigramente a disposizione, ecco perchè il water, con il suo bravo ed onesto sifone, è così da circa 150 anni: tutto quello che è avvenuto nel frattempo sono perlopiù solo variazioni estetiche e dimensionali. Concludo dicendo che tutti noi (progettisti e produttori) abbiamo bisogno di sfide che richiedono coraggio, visioni in grado di animare passioni forti, e l’indicazione di mete ambiziose solo apparentemente irraggiungibili! L’obbiettivo è riconfermare l’Italia come il Paese dove il design è un’enzima potente per riattivare percorsi virtuosi legati alla sperimentazione, alla progettazione ed all’innovazione, nel bagno oggi più che mai, forse proprio questa rivista potrebbe candidarsi a guidare il cambiamento tramite un coordinamento tra tutti gli attori del settore, se così fosse io sono pronto a disegnare insieme a persone di buona volontà, un pezzo di futuro”.