Attualità

Luciano Galimberti rieletto presidente di ADI

I votanti sono stati 273 e hanno riconfermato per i prossimi tre anni il presidente e il Consiglio direttivo

L’assemblea ordinaria elettiva dei soci ADI, riunita il 23 giugno all’ADI Design Museum di Milano, ha eletto alla carica di presidente Luciano Galimberti. I votanti sono stati 273 e hanno riconfermato per i prossimi tre anni il presidente e il Consiglio direttivo (dove ad Adriana Cruciatti subentra Carlo Branzaglia). Sono stati inoltre eletti i componenti dei Comitati di coordinamento dei quattro Dipartimenti dell’associazione e i membri del Collegio dei probiviri.

Prima della votazione sono stati approvati all’unanimità il bilancio consuntivo 2022 e quello preventivo 2023 dell’associazione, illustrati in rapporto a quelli delle altre componenti dell’”ecosistema” ADI: la Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro e la società di servizi ADIper.

Il presidente Galimberti, con i componenti del Consiglio direttivo uscente, ha passato in rassegna le attività dell’associazione nel triennio trascorso, concentrato sull’apertura dell’ADI Design Museum: 41 mostre, 220 eventi, 145 presentazioni di libri, 20 concerti. Tra le mostre è soprattutto significativa Italy. A New Collective Landscape , la prima interamente dedicata ai giovani designer italiani da 18 anni a questa parte, aperta al museo fino al 10 settembre 2023. Tra le iniziative internazionali di grande importanza la partecipazione all’organizzazione annuale dell’Italian Design Day, la mostra People, Planet, Prosperity – Innovation, Creativity, Responsibility , presentata nel 2021 al G20 di Roma, e la mostra Italia Geniale, attualmente in tour in Asia dopo le tappe di Expo Dubai 2020 e Roma.

Tra le iniziative nazionali negli ultimi tre anni ha avuto particolare rilievo l’attività delle 14 Delegazioni territoriali ADI : organizzazione di 68 manifestazioni e concessione di 70 patrocini sul territorio, 11 partecipazioni a iniziative e convegni, 2 mostre, la pubblicazione di una rubrica online e 4 incontri realizzati all’ADI Design Museum. A queste si aggiungono le attività dei 4 Dipartimenti dell’associazione (tre cicli di incontri all’ADI Design Museum, partecipazione agli incontri di Book City Milano, collaborazione con Rinascente e Grandi Stazioni). Tra le altre iniziative a carattere nazionale, oltre alle mostre annuali di ADI Design Index e a quelle biennali del Compasso d’Oro , la collaborazione con Confindustria per la diffusione della cultura del design tra le imprese e in particolare quella con Confindustria Professioni per il consolidamento della figura del designer come professionista indipendente.

Il programma dei prossimi tre anni, presentato da Galimberti all’assemblea, vede – insieme con il rafforzamento presso le istituzioni pubbliche del ruolo dell’ADI Design Museum e il suo pieno riconoscimento come polo culturale nazionale – lo sviluppo di una strategia coordinata per l’associazione e per la Fondazione ADI, che gestisce il museo. Mentre la fondazione si occuperà principalmente della cultura del design, l’ADI assumerà sempre più un ruolo “politico” per il consolidamento di questa cultura nel contemporaneo, mirata alla diffusione dell’innovazione sociale attraverso gli strumenti del design: “L’associazione”, ha affermato Galimberti, “prenderà posizione sull’attualità in modo positivo e propositivo, intervenendo con sempre maggior forza con la proposta di soluzioni che adottino la chiave del design”.

Tra gli strumenti di questa strategia il progetto dell’Archivio storico in corso di valorizzazione, proposte alle istituzioni sull’applicazione del Disegno di legge sul Made in Italy e l’evoluzione del sistema di tutela della proprietà intellettuale, finora gestito a titolo consultivo dal Giurì del Design ADI, in un vero e proprio organo istituzionale di conciliazione. La costruzione di una struttura complessa come quella che negli ultimi nove anni ha legato l’ADI e la Fondazione alla realizzazione e all’avviamento dell’ADI Design Museum ha suggerito continuità di gestione. Ed è in funzione di questa fondamentale continuità che lo stesso Galimberti ha dichiarato di considerare la sua rielezione un forte segno di fiducia e maturità associativa.