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ZIP di Ceramica Bardelli vince gli ADA Archiproducts Design Awards

"Abbiamo interpretato la fuga come legante tra i moduli a terra, come una ZIP che scorre 'su e giù' lungo una lunga superficie", hanno raccontato i designer Sandro Meneghello e Marco Paolelli, svelando quello che è il cuore del progetto ZIP.

Dalla prima collaborazione fra lo studio di design Meneghello Paolelli Associati e Ceramica Bardelli nasce una prima collezione giocata su un concetto inedito e differenziante: la fuga, da elemento di semplice separazione, diventa elemento decorativo. Il progetto ha subito ottenuto grande successo di pubblico e si è già aggiudicato il primo riconoscimento come vincitore degli Archiproducts Design Awards nella categoria “finiture”.

Progettare una piastrella normalmente comporta l’intervento su una grande tela bianca con il fine di realizzare una superficie che moduli lo spazio. La tela è infinita e continua, al contrario della superficie che è finita e definita da moduli ben precisi che si ripetono nello spazio. L’inevitabile ripetizione dei moduli è scandita dalla presenza della fuga che, per quanto si voglia nascondere o mimetizzare, rimane sempre visibile.
Abbiamo così pensato di “spostare” il focus della progettazione dalla superficie, volutamente lasciata neutra, all’elemento che scandisce la ripetizione del modulo a terra, la fuga. Abbiamo quindi interpretato la fuga come legante tra i moduli a terra, come una “ZIP” che scorre “su e giù “ lungo questa lunga superficie.
La fuga non è più così elemento di separazione tra le piastrelle bensì di unione, è una vera “cucitura” che decora e sigilla l’unione tra un modulo e l’altro attraverso la “cucitura” ricavata graficamente tramite la sagomatura del bordo della piastrella e dalle nette colorazioni della fuga stessa“.

Così si esprimono i designer Sandro Meneghello e Marco Paolelli, svelando quello che è il cuore del progetto ZIP.