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Le fiere? Un volano per la ripartenza. Intervista ad Angelo Dall’Aglio

"Sappiamo che attualmente l’ultimo dei problemi per un’azienda è l’esposizione fieristica, ma sappiamo anche che, nella maggior parte dei casi, il 50% del fatturato deriva dalla partecipazione ad eventi fieristici". Intervista ad Angelo Dall’Aglio, responsabile organizzativo di Cersaie.

Settembre, tempo di fiere e di riflessioni. Mostra Convegno ExpoComfort si terrà a Milano dall’8 all’11 e Cersaie andrà in scena a Bologna dal 28 settembre al 2 ottobre. Come si prospettano questi eventi? Quali dimensioni potranno assumere? Ne abbiamo parlato con Angelo Dall’Aglio, responsabile organizzativo di Cersaie.

Il mercato sta guardando ai mesi autunnali come periodo strategico per la ripartenza: che opportunità offre Cersaie ai professionisti del settore in quest’anno particolare?

In questo momento storico, di estrema incertezza, il contributo che il sistema fieristico internazionale può dare e in particolar modo Cersaie è quello di essere un volano per la ripartenza. Sappiamo che attualmente l’ultimo dei problemi per un’azienda è l’esposizione fieristica, ma sappiamo anche che, nella maggior parte dei casi, il 50% del fatturato deriva dalla partecipazione ad eventi fieristici. Nel nostro piccolo stiamo lavorando per creare opportunità molto concrete, come è tradizione di Cersaie, una Fiera che è storicamente B2B e che vede ogni anno arrivare più di 112.000 visitatori, la maggior parte dei quali sono grandi distributori, architetti, contractors e investitori internazionali. Per questa edizione 2020 andremo ad accendere un “occhio di bue” su un settore molto già presente a Cersaie che è il Contract, inaugurando un padiglione, il 18 “Contract hall”, dove andremo ad ampliare le merceologie e dove al centro metteremo gli studi di architettura con il format inaugurato nel 2019, ovvero Archincont(r)act. Andiamo così a chiudere il cerchio tra prodotto, progetto e realizzazione. Inoltre Cersaie è da sempre una fiera di riferimento per ciò che riguarda la convegnistica, sia attraverso il programma “Costruire Abitare e Pensare”, con il coinvolgimento di grandi architetti e designers (10 premi Pritzker dal 2009 ad oggi), sia attraverso i “Caffè della Stampa” con appuntamenti a carattere informale, conversazioni, “scambi di opinione” tra i direttori delle testate ed esponenti di primo piano dell’architettura e del design. Il Format “Città della Posa” diventerà più grande, più ricco di appuntamenti formativi e dimostrazioni. “Cersaie Disegna la tua casa” si conferma, negli ultimi due giorni di manifestazione, un format di successo che mette in relazione i progettisti dei più importanti periodici di interior design italiani con i visitatori privati e offrendo consigli di progettazione e consulenze gratuite a coloro che sono intenzionati a ristrutturare o ad acquistare casa. Da ultimo, ma non per questo meno importante, il grande programma di incontri B2B.

Anche il sistema fiere, toccato fortemente dall’emergenza data la sua natura di luogo di incontro, come può rispondere ai nuovi paradigmi di relazione e di business, quali strumenti può mettere in campo anche dal punto di vista logistico e mediatico? Penso soprattutto al pubblico internazionale…

Sicuramente questa pandemia ci costringe e ci costringerà a rivedere tante cose, anche quelle più semplici e abitudinarie che davamo per scontate e normali. Nessuno ha la sfera di cristallo e nessuno sa molto su questo COVID 19. È chiaro che, a meno di miracoli, stiamo già pensando a come potrebbe essere organizzata una fiera con problematiche di questo tipo. La consapevolezza del problema è sempre più crescente e, mese dopo mese, riprenderemo una nuova vita con più attenzioni e sensibilità e più abitudine a questa situazione e con meno ansia . Realisticamente stiamo progettando, assieme a BolognaFiere, un’edizione che possa prevedere sistemi di sicurezza in linea con le direttive sanitarie che mano a mano inevitabilmente evolveranno e quindi stiamo ipotizzando plurimi scenari. Come tutto in questo periodo, in fieri. Credo e crediamo che, in autunno, ci siano comunque le condizioni, con tutte le accortezze del caso, per fare un’edizione comunque valida e concreta, ma soprattutto con un nuovo spirito, un nuovo slancio vitale e tanto entusiasmo e creatività. Poi se il mondo in parte non potrà arrivare… andremo noi da lui. Anche in questo, come Italiani, siamo più bravi.