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Biennale di Venezia: Dornbracht per l'arte, nel Padiglione tedesco

Per la terza volta, Dornbracht sponsorizza il Padiglione tedesco alla Biennale d’arte di Venezia 2017, quest’anno vincitore del Leone D'Oro grazie alla creazione dell'artista Anne Imhof, concepita appositamente per la Biennale ai confini tra pittura, scultura, installazione e performance. Al centro della creazione dell’artista il corpo umano. 

Inaugurata il 13 maggio 2017, la 57a Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia vede coinvolto anche quest’anno il marchio Dornbracht, protagonista del Padiglione tedesco, a cui è stato assegnato il Leone D'Oro come migliore partecipazione nazionale con questa motivazione: “Leone d’oro per la migliore Partecipazione Nazionale alla Germania per un’installazione potente e inquietante che pone domande urgenti sul nostro tempo e spinge lo spettatore a uno stato di ansia consapevole. Risposta originale all’architettura del padiglione, il lavoro di Imhof è caratterizzato da una scelta rigorosa di oggetti, corpi, immagini e suoni”.

Anne Imhof per l’esposizione tedesca ha realizzato un’opera sviluppata nello spazio e nel tempo ai confini tra pittura, scultura, installazione e performance. Il tema affrontato dalla Imhof è quello della corporeità, rappresentato in vari scenari tra realtà e tecnologia.

La corporeità è un tema complesso, che Dornbracht ha trattato nel corso degli anni con vari progetti culturali, i cosiddetti Dornbracht Culture Projects, tra cui ricordiamo la performance di danza “Dendron” di Mark Jarecke, della durata di un’ora, presentata nel 2005 alla prima edizione della serie “Dornbracht Performances”, in occasione del Salone del Mobile di Milano, o la mostra “Into Me/Out of me” promossa nel 2006. Recentemente il collettivo di artisti DIS, con sede a New York, ha ripreso il tema con l'installazione The Island (KEN), realizzata in collaborazione con Dornbracht e la direzione creativa di Mike Meiré: un prodotto ibrido, che coniuga gli spazi della cucina (sfera sociale) e del bagno (sfera privata), solitamente vissuti separati. Nell’ambito della terza Triennale del New Museum (“Surround Audience“, nella primavera del 2015) The Island (KEN) è diventato lo scenario di una performance organizzata dal DIS e realizzata con attori che si alternavano.

Dornbracht aveva già collaborato più volte anche con Susanne Pfeffer, curatrice quest’anno del Padiglione tedesco e del contributo di Anne Imhof.
Nel 2012, con la mostra “One on One” curata da Pfeffer e promossa alla Kunst-Werke, l'azienda si era già confrontata con il tema privacy/pubblico.
L’idea di fondo dell’esposizione era quella di consentire al visitatore di confrontarsi, senza filtri, con l'arte, di poter contemplare l’opera da solo, senza osservatori ed ingerenze. Come evento collaterale la mostra era accompagnata dalla serie di incontri Dornbracht Conversations 4,  intitolata “Public Intimacy”. Al dibattito con Charlotte Klonk sulla perdita e il riposizionamento della dimensione della privacy hanno partecipato Susanne Pfeffer, Carolin Christov-Bakargiev e Jeremy Shaw.  

Riallacciandosi al lavoro realizzato da Anne Imhof per il Padiglione tedesco alla Biennale d’arte di quest’anno, Dornbracht invita il 23 maggio 2017 alla sesta edizione del talk show “Dornbracht Conversations” in programma a Londra presso la Serpentine Gallery. Parteciperanno alla discussione Anne Imhof, Susanne Pfeffer e il curatore svizzero Hans-Ulrich Obrist. 

(Credit ph. © Nadine Fraczkowski)