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Crescita, strategie e competitività al centro dell’Assemblea annuale di Assobagno

Pastorino: “Le elaborazioni del Centro Studi FederlegnoArredo dimostrano che la sostituzione progressiva di una minima parte delle attuali attrezzature idrosanitarie porterebbe in 5 anni a un risparmio di oltre un miliardo di euro”

Sostenibilità e risparmio idrico come fattori di competitività e valorizzazione del made in Italy sui mercati globali: questo il tema principale dell’incontro tenutosi il 24 giugno nell’ambito dell’Assemblea annuale di Assobagno, l’Associazione che rappresenta i produttori italiani di arredi per il bagno e fa capo a FederlegnoArredo, Federazione del Sistema Confindustria che sostiene lo sviluppo delle imprese ed è ambasciatrice del gusto dell’abitare italiano in tutto il mondo.

“La nostra assemblea annuale rappresenta un’occasione preziosa per rispondere alle esigenze degli associati, e quest’anno abbiamo scelto di focalizzare l’attenzione su un tema centrale per l’industria dell’arredobagno: non solo nell’ottica di un uso equilibrato di risorse limitate, ma proprio in termini di competitività e valorizzazione della produzione italiana sui mercati globali” – commenta il Presidente di Assobagno, Paolo Pastorino.

Il Sistema arredobagno registra risultati positivi, con una produzione destinata al mercato interno che nel 2018 ha riscontrato una crescita del +3%, come rileva il Centro Studi di FederlegnoArredo. Il comparto vale nel complesso 2,7 miliardi di euro e si configura come un settore estremamente dinamico, che conta 940 aziende con 19.950 addetti. Il successo italiano dei prodotti per il bagno si conferma anche con una quota export pari al 47% del fatturato complessivo. In particolare, sono i mercati europei che rispondono ai prodotti made in Italy, in primis la Francia, seguita dalla Germania – che assorbe oltre il 16% delle vendite estere totali – dal Regno Unito, che cresce a doppia cifra (+15,2%) ed è anche il Paese che presenta la maggiore crescita rispetto al 2017 (+12 milioni di euro), seguito da Stati Uniti (+5,1 milioni) e Spagna (+3 milioni).

Il convegno “Risparmio idrico: driver di sostenibilità, responsabilità sociale e competitività per il made in Italy” è stato un importante momento di confronto tra rappresentanti della politica e delle istituzioni, esperti e imprenditori. Hanno preso parte all’incontro Domenico Sturabotti, direttore Fondazione Symbola, Yvonne Orgil, direttore European Bathroom Forum, Paulo Da Silva Lemos, DG Ambiente Commissione Europea, e l’onorevole Alberto Gusmeroli, vicepresidente della Commissione Finanze della Camera.

“L’Italia è al primo posto nell’Ue per i prelievi di acqua a uso potabile, con un alto tasso (47,9%) di dispersioni causate dall’inefficienza delle reti di distribuzione e un parco di attrezzature idrosanitarie — vasi e rubinetteria – obsoleto ed estremamente dispendioso in termini di consumi idrici” – spiega il presidente Pastorino. “Una situazione che può e deve cambiare, anche grazie all’apporto dell’industria italiana del settore, che in questi anni ha investito moltissimo in ricerca e innovazione ed è in grado di offrire oggi i prodotti più performanti e sostenibili del mercato internazionale. Prodotti che arrivano a consumare tra il 25% ed il 70% di acqua in meno rispetto al passato, senza alcuna riduzione in termini di comfort ed efficienza. Le elaborazioni del Centro Studi FederlegnoArredo dimostrano che la sostituzione progressiva di una minima parte delle attuali attrezzature idrosanitarie porterebbe in 5 anni a un risparmio di oltre un miliardo di euro”.

Secondo le elaborazioni del Centro Studi di FederlegnoArredo, infatti, stimando per i nuovi prodotti un risparmio idrico medio del 50% e intervenendo ogni anno sul 5% del parco attrezzature sanitarie installate, in 5 anni si potrebbero risparmiare circa 453 milioni di euro per le utenze residenziali e circa 638 milioni di euro per le utenze non residenziali.

Tra le soluzioni in grado di assicurare un incremento rilevante e strutturale dell’efficienza idrica degli edifici e del loro consumo energetico indiretto, l’’Associazione sostiene da tempo l’introduzione di un incentivo – analogo all’Ecobonus già esistente per il risparmio energetico – per consentire ai cittadini una detrazione fiscale fino al 65% per l’acquisto di rubinetti e sanitari a consumi ridotti.

“Come Assobagno siamo attivi da tempo su questo fronte, non solo dialogando costantemente con le istituzioni nazionali ma anche partecipando a dibattiti più ampi, come i lavori dell’European Bathroom Forum per il recepimento a livello europeo di un’unica etichettatura di consumo idrico per rubinetti e sanitari”- prosegue Pastorino.

Insieme all’Ecobonus, gli altri fronti sui quali Assobagno sta lavorando a tema del risparmio idrico sono: l’estensione dei Criteri Ambientali Minimi anche all’edilizia privata; l’avvio di un confronto con le rappresentanze delle utilities e i gestori del servizio idrico integrato per individuare campagne di sensibilizzazione e modalità di collaborazione, fino ad arrivare a possibili “sconti in bolletta” per le famiglie che scelgono di sostituire apparecchi obsoleti con nuovi prodotti più efficienti e performanti in termini di consumo d’acqua; la promozione dell’installazione certificata dei prodotti made in Italy come strumento per innalzare lo standard qualitativo del mercato e garantire la corretta installazione dei prodotti da bagno, secondo le norme tecniche e i requisiti ambientali e di sicurezza.