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Industria & Design #320 Design è alchimia – La collaborazione tra antoniolupi e Gumdesign

Personalità decise, dagli orizzonti aperti, con interessi, intenzioni e culture affini, uniti dal desiderio di sperimentare le possibilità di materiali variegati, per arrivare alla trasformazione e all’ideazione di oggetti nati quasi per caso… ma mai per caso. Sono questi alcuni tra gli elementi che hanno contribuito alla riuscita collaborazione progettuale tra antoniolupi e Gumdesign

Il primo incontro tra Andrea Lupi e Gabriele Pardi – con Laura Fiaschi fondatore dello studio Gumdesign – risale al 1999, ma all’epoca i tempi per una collaborazione non erano evidentemente maturi ed è stato solo recentemente, nel corso di una comune collaborazione a un master organizzato dallo IED di Firenze, che azienda e designer si sono avvicinati. In questo 2020 difficile, l’anno di un anniversario importante per il marchio antoniolupi che segna i 70 anni dalla fondazione, il primo intervento di Gumdesign è stato quello di ripensare all’immagine dell’azienda, e di trovare una nuova chiave di lettura per il futuro del brand.

Alla veste grafica si sono affiancati tanti nuovi progetti: Bolgheri, Rigati, Specchi di carta, Tra le righe, Tramato sono i nomi delle nuove collezioni disegnate da Gumdesign che vanno oltre la stanza da bagno, cogliendo l’esigenza degli interior di creare ambienti coerenti con il resto della casa. A dare ampio spazio alla creatività di Laura Fiaschi e Gabriele Pardi è stato Andrea Lupi, Ceo di antoniolupi, da sempre convinto che la ricerca sia necessaria per crescere, tanto da dedicarle un apposito luogo, “Il Giardino delle idee”, concepito per essere appunto la dimensione dell’ideazione. È del resto un’isola felice quella che circonda l’azienda, un contesto che pone le idee al centro, per tradurle in progetti, da esportare poi in tante altre parti del mondo.

Le potenzialità dei materiali

Le nuove collezioni antoniolupi dimostrano una profonda sensibilità materica, raccontano la cultura italiana e la tipicità delle sue regioni, dimostrando, come per l’uso del sughero in Bolgheri, una sensibilità a immaginarne le possibili declinazioni.

“Pur appartenendo alla cultura italiana, il sughero è un materiale sottovalutato che mi affascina tantissimo e che avrei voluto usare da tempo – ci ha raccontato Andrea Lupi. – In Sardegna, dove vado da tanti anni, sono moltissimi gli oggetti artigianali fatti in sughero ed è per questo che con Laura Fiaschi e Gabriele Pardi abbiamo deciso di intraprendere questa ricerca”. Il marchio antoniolupi conferma così la propria fedeltà alla cultura italiana, alle specificità dei singoli territori, già dimostrata con l’impiego dei marmi toscani e delle essenze del legno, come il ginepro, anche questo tipico della Sardegna. Si tratta di una ricerca che, ai materiali della tradizione, ha affiancato quelli della sperimentazione, come quando nel 2015 antoniolupi ha ideato e prodotto Cristalmood, una resina dalle caratteristiche superiori al Corian®. Un’alchimia nella ricerca, fatta di contaminazioni e di sinergie con le diverse realtà artigianali, ma anche un’alchimia nell’approccio al mercato che mette da parte la sperimentazione fine a se stessa, tenendo d’occhio gusti ed esigenze dei consumatori finali.

“La nostra è un’azienda formata da 80 dipendenti e ha l’obiettivo di vendere prodotti” – ha ripreso Andrea Lupi. “Con le nuove collezioni volevamo offrire ai nostri clienti la possibilità di concepire una casa antoniolupi, considerando anche le necessità dei mercati stranieri. L’80% della nostra produzione è destinata all’estero e anche se, al momento le difficoltà legate all’emergenza sanitaria sono ancora tante, stiamo pensando a modalità alternative per continuare a proporci all’estero. Non ci sono state fiere, gli spostamenti sono ancora limitati, ma questo manuale di cultura italiana, disponibile nelle ultime collezioni, sarà sicuramente apprezzato dai nostri clienti stranieri”.

Questo è solo uno stralcio dell’articolo che potete leggere interamente sul numero 320 del Bagno Oggi e Domani. Per accedere all’edizione digitale CLICCATE QUI