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Edilizia in affanno: il commento di Maurizio Lo Re, Presidente di Angaisa

In base ai dati degli Osservatori Angaisa e alle analisi dei principali istituti di ricerca, nel 2024 è attesa una flessione ulteriore del mercato, intorno all’11%, rispetto all’anno precedente.

Le nuove limitazioni relative a superbonus, cessione del credito e sconto in fattura, previste dallo schema di decreto-legge approvato il 26 marzo dal Consiglio dei Ministri, stanno suscitando nuove prese di posizione da parte delle principali organizzazioni dell’edilizia.

“Prendiamo atto della nuova e imprevista stretta introdotta dal Governo” – commenta Maurizio Lo Re, il Presidente di Angaisa, l’associazione dei distributori idrotermosanitari aderente a Confcommercio e a Federcostruzioni. “Ma oltre alle comprensibili azioni a tutela dei conti pubblici, riteniamo che il Governo dovrebbe attivare da subito un “tavolo di consultazione” con le principali organizzazioni del settore costruzioni e delle filiere collegate. L’obiettivo immediato deve essere quello di salvaguardare il volàno dell’edilizia che, dopo la forte crescita degli anni scorsi, è entrata in una vera e propria fase recessiva”.

In base ai dati degli Osservatori Angaisa e alle analisi dei principali istituti di ricerca, nel 2024 è attesa una flessione ulteriore del mercato, intorno all’11%, rispetto all’anno precedente. A sua volta il Cresme ha recentemente ipotizzato un analogo decremento per quanto riguarda il volume d’affari delle imprese di installazione che operano nel settore idrotermosanitario.

“Oggi è essenziale tutelare imprese e posti di lavoro, semplificando e potenziando i cosiddetti bonus edilizi “minori”, adottando politiche di sostegno rivolte alle famiglie a basso reddito e mettendo a disposizione dei professionisti e dei consumatori un quadro normativo di riferimento coerente, chiaro e affidabile. Un aspetto estremamente importante – conclude Lo Re – se intendiamo raggiungere gli obiettivi strategici fissati dalla Direttiva Case Green, recentemente approvata dal Parlamento europeo”.