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Orsini di FederlegnoArredo sul Coronavirus: “Il governo pensi ad aiutare le imprese”

"Il mio appello è al governo affinché, lo ripeto, stante la precedenza sanitaria, pensi a misure economiche, fiscali e contributive che permettano al tessuto produttivo del Paese di gestire un'emergenza in cui la forza lavoro è a casa per lo smart working, gli ordini sono rallentati e le piccole e piccolissime aziende sono addirittura a rischio chiusura", scrive Orsini su Facebook.

Il Coronavirus preoccupa sempre di più. Non solo per il dilagarsi repentino nel Paese, ma anche per le conseguenze economiche che già sta comportando sul tessuto produttivo italiano. Così scrive Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo, sul suo profilo di Facebook:

“Il nostro Paese sta vivendo un momento difficile, ma siamo fiduciosi nell’operato delle istituzioni e nella capacità del nostro servizio sanitario e di tutti gli operatori che con grande sacrificio e professionalità tutelano la nostra salute e ai quali va il nostro sincero ringraziamento. È il momento di essere uniti e pragmatici e rispettosi di quanto deciso dalle autorità, senza tentennamenti. Il quadro che si va delineando, oltre alle conseguenze sanitarie che hanno naturalmente la precedenza su tutto, non può che non avere anche pesanti ricadute economiche che rischiano di mettere in ginocchio la nostra economia. Come sempre i nostri imprenditori sono pronti, e già lo stanno facendo soprattutto nelle zone della quarantena, a dare il loro contributo e a traghettare le loro aziende verso il ritorno alla normalità. Molto dipenderà dalla durata dell’emergenza, ma è ovvio che non possiamo pensare di lasciarli soli. Il mio appello è al governo affinché, lo ripeto, stante la precedenza sanitaria, pensi a misure economiche, fiscali e contributive che permettano al tessuto produttivo del Paese di gestire un’emergenza in cui la forza lavoro è a casa per lo smart working, gli ordini sono rallentati e le piccole e piccolissime aziende sono addirittura a rischio chiusura. Le imprese e i lavoratori coinvolti devono essere messi nelle condizioni di pensare alla salute e non ai posti di lavoro o all’economia. Chiedo al governo di non lasciare indietro nessuno e di avviare un tavolo istituzionale con i rappresentanti delle imprese per gestire l’emergenza anche sotto il profilo economico”.