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IL BAGNO ARCHITETTURA | Back to Basics, il progetto di Didonè Comacchio Architects

L’autorevolezza del sentimento espresso da forme e cromie naturali caratterizza questa camera d’albergo immaginata e progettata da Paolo Didonè e Devvy Comacchio come luogo familiare e non estraniante, in particolare nello spazio bagno.

Acqua, luce, pietra, argilla. elementi primari, superfici scabre, volumi compatti. Il bagno per hotel progettato da Didonè Comacchio Architets, protagonista del volume Il Bagno Architettura, si impone con l’autorevolezza di un luogo disegnato senza inutili distrazioni formali. Un ambiente al di là delle mode dove la matericità dei rivestimenti, la sapiente regia luminosa e la presenza di elementi naturali si coniugano con uno stile controllato.

«Abbiamo cercato di definire un interno benessere senza tempo, non troppo connotato, estraniandoci da mode e tendenze». A parlare è l’architetto Paolo Didonè, che con Devvy Comacchio forma lo studio di progettazione Didonè Comacchio Architects, con sede a Rosà, Vicenza. Giovani, ma con alle spalle una buona dose di esperienza e progetti nei settori residenziale, contract e product design, il tema al quale hanno aderito è quello del bagno per l’ospitalità. Ne è venuta fuori un’area benessere notte di notevole caratura progettuale, un ambiente basico, fascinoso per la sua nudità e il suo non superficiale minimalismo. Uno spazio intelligentemente anonimo, dove protagonista è la matericità delle superfici, che non si addice solo alla realtà ricettiva ma anche a quella residenziale. Paolo Didonè continua il suo racconto.

«Lo spazio benessere è integrato nell’area notte, dalla quale è separato tramite un setto a cui, dalla parte bagno, si appoggia l’elemento lavabo e, dall’altra, la testata letto. I vasi trovano la loro privacy dietro un altro setto al quale è accostato, dall’altro lato, il vano doccia. Poi, più vicina alla parete interamente vetrata che separa quasi impercettibilmente lo spazio interno da quello esterno, la vasca. Un modello in solid surface, non idromassaggio e sostenuto da una struttura in acciaio, la cui collocazione dà l’impressione, quando si è immersi, di trovarsi all’aperto».

La doccia molto grande, protetta da un’unica parete vetrata longitudinale senza profili che arriva a soffitto, è dotata di piatto walk-in. A completamento del gruppo lavaggio, in posizione perpendicolare rispetto a vasca e doccia, la lunga struttura in marmo che accoglie il lavabo e sembra una scultura. Per dare un’idea di domesticità, i materiali sono naturali, grezzi. In argilla i rivestimenti a parete, in una tonalità color cipria rifinita da una spazzolatura che la rende disomogenea. Il pavimento stacca completamente ma è anch’esso grezzo, ruvido. La rubinetteria scura si staglia sulle superfici polverose. Dalla zona notte, per entrare nel bagno c’è una zona filtro con armadiature. Non c’è nessuna porta e al contenimento di oggetti provvedono il mobile lavabo con ante e piani di appoggio a parete.

Chiediamo al progettista che ruolo è stato riservato alla luce. «Quella naturale proviene totalmente dalla zona esterna. Quest’unica e localizzata sorgente di luce diurna permette di ottenere un’intensa sfumatura di chiaroscuro. Luminosità e ombre cambiano a seconda delle superfici e dell’ora del giorno. La grande parete vetrata è schermabile solo attraverso il verde, che si trova in uno spazio privato a vista controllata. Abbiamo trattato la luce naturale come se fosse artificiale: grazie ad essa il teatro luminoso interno cambia esattamente come cambia per mezzo dei faretti installati su binari. Faretti mobili e spostabili, ad esempio, per illuminare bene la zona lavabo».

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Il progetto Back to Basics è stato realizzato grazie a:

ABK
Cordivari
Eurorama
Partner tecnico: Domus 3d BY MATICAD