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Artesi: il valore umano al centro

"Crediamo che il valore aggiunto di un’azienda sia ancora quello umano. Abbiamo così dato vita a una squadra di lavoro solida e coordinata". Intervista a Clara Verardo, AD di Artesi

Se il 2019 era stato per Artesi un anno fondamentale con la fusione dei marchi Artesi, Agha, Ardeco nel gruppo e la produzione unificata nel nuovo stabilimento di Maron di Brugnera (PN). Il 2020, che segna il trentennale dell’azienda, si presenta carico di novità e, nonostante l’emergenza sanitaria, sono stati messi a punto investimenti e inedite strategie di comunicazione con la rete di riferimento. Ne abbiamo parlato con Clara Verardo, AD di Artesi.

Come (e se) sono stati riformulati i programmi e le attività del Gruppo per il 2020?

Rispetto a ciò che è accaduto ci siamo dovuti adeguare velocemente. Per tutti i nostri marchi avevamo programmato le attività a partire dalla partecipazione al Salone del Mobile e poi al Cersaie. Con l’annullamento del primo abbiamo ridefinito i piani. All’inizio abbiamo vissuto un certo disorientamento, ma poi ci siamo rimboccati le maniche. Abbiamo chiuso gli stabilimenti il 13 marzo e creato un team direzionale interno composto da otto responsabili di area, in costante connessione. Crediamo che il valore aggiunto di un’azienda sia ancora quello umano. Abbiamo così dato vita a una squadra di lavoro solida e coordinata. Sicuramente ci siamo sentiti più vicini in questo periodo che in altri momenti del nostro passato. Questo ci ha permesso di arrivare preparati alla riapertura. I contatti con gli agenti e i rivenditori sono stati costanti. Ci siamo concentrati sulla formazione realizzando dei webinar dedicati. Ogni settimana abbiamo inviato ai nostri clienti comunicazioni aggiornate. Abbiamo rafforzato la presenza sui social media e non abbiamo fermato gli investimenti. Abbiamo inoltre sfruttato il lockdown per garantirci una crescita qualitativa installando una nuova linea di produzione dedicata al montaggio di mobili che abbiamo inaugurato il 29 maggio. Abbiamo acquistato una macchina sanificatrice e lavorato su un protocollo di sicurezza interna. Gli ambienti di lavoro sono stati ridefiniti. In generale posso dire che questa emergenza sia stata una grande opportunità di crescita. Non bisogna arrendersi.

Quali sono le priorità strategiche per i tre marchi in questo momento?

Tutti e tre i nostri marchi hanno novità, a partire da nuovi cataloghi. La nostra priorità è quella di consolidare e di aprirsi a nuovi mercati esteri. In autunno inaugureremo uno spazio a Milano con un partner, ma i dettagli li riveleremo più avanti. Abbiamo in sostanza approfittato di questi tempi di lockdown per concludere i lavori in progress.

In che modo vi state relazionando alla vostra rete di clienti, in Italia e all’estero?

Questa emergenza ci ha costretto a inventare nuovi modi di relazionarsi, sia internamente sia esternamente, attraverso gli strumenti digitali. Il dialogo è stato fondamentale per far sentire la presenza, per confrontarsi. Finora abbiamo vissuto il Cersaie e il Salone come appuntamenti imprescindibili per raccontare la nostra visione di arredobagno, oggi stiamo studiando soluzioni innovative per consentire al cliente di essere presenti in azienda virtualmente, superando i limiti attuali. Lo showroom ritengo comunque che sia indispensabile. La modalità virtuale però rappresenta un’opportunità importante.