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I protagonisti dell’Osservatorio Logistica e Distribuzione | La parola a… Marina Viganò

Il video di Marina Viganò, Green Logistics Consultant presso la start-up Green Router

Ingegnere gestionale, Marina Viganò si è laureata in industrial management presso il Politecnico di Milano. ha iniziato la sua esperienza come Green Logistics Consultant presso la start-up Green Router, società specializzata nella misurazione della carbon footprint su tutta la filiera logistica.

Per l’Osservatorio Arredobagno 2022 Marina Viganò ha raccontato:

“Esaminiamo cosa si intende per Green Logistic, quale sia l’impatto di emissioni derivanti dalla logistica dei trasporti e cosa si può fare ridurle. Nel 2010 le emissioni che derivano dal trasporto di merci e passeggeri rappresentavano il 14% delle emissioni globali, quasi 1/3 viene dal trasporto di prodotti. In Europa questa percentuale cresce. A livello di logistica, si aggiunge l’impatto che deriva dall’utilizzo di elettricità e riscaldamento in tutti i building, magazzini e uffici. Se non si agisce si rischia di aumentare del 42% le emissioni entro il 2050, non raggiungendo i target dell’accordo di Parigi, firmato da più di 170 Paesi. Oggi il cambiamento climatico è diventato un rischio per investitori e mercato. Diverse organizzazioni, e anche i consumatori, chiedono alle aziende una maggiore trasparenza, dati di misurazione chiari e reali. La norma GHG Protocol (Green Gas House Protocol) è uno degli standard più comuni per il reporting di emissioni che, lo ricordiamo, comprendono anche quelle indirette derivanti dalla supply chain dell’azienda. A questo proposito, a fine 2022 è prevista la pubblicazione della nuova ISO 14083, già visionabile, che introduce chiare direttive sulle modalità di trasporto. Le supply chain sono sempre più complesse e Green Router ha sviluppato un tool per misurare la Carbon Footprint di un’azienda e creare un piano di riduzione delle emissioni. Alcune possibili leve per limitare l’inquinamento sono la ristrutturazione della supply chain, il trasporto multimodale, l’utilizzo di asset condivisi, ottimizzazione dei veicoli, aumento della densità di storage – il volume è proporzionale all’apporto di CO2 – efficienza energetica, utilizzo di fonti rinnovabili”.