#IlSettoreBagnononsiferma

EMO Design, innovare con in testa idee, funzione ma anche solidarietà e responsabilità

"Non cambiano i valori come la bellezza, l’innovazione e la qualità. Ciò che muta è la funzione. Il prodotto non deve essere solo esteticamente piacevole, ma più sicuro, rispondendo alle nuove esigenze". Intervista a Carlo Ciciliot, fondatore insieme a Lukasz Bertoli di EMO Design.

Carlo Ciciliot è fondatore insieme a Lukasz Bertoli di EMO Design, una realtà nata nel 2008 che oggi vanta numerosi riconoscimenti e importanti collaborazioni internazionali. Con lui abbiamo affrontato il tema della ripartenza, della (nuova) visione del mondo bagno e dei valori che devono essere alla base dei progetti di design. 

In questo periodo avete declinato sui social il concetto di “Design Delivery”… 

È stato soprattutto un gioco, un modo per ritrovare un po’ di leggerezza e trasmettere positività. Ma non solo. Abbiamo notato che oggi il “delivery” rappresenta sempre più una modalità per far arrivare direttamente a casa dei clienti prodotti di ogni genere. E allora perché non farlo con il design? Ci siamo fotografati sui mezzi più disparati (dalla bici alla vespa, dalla moto al furgone) mentre portavamo in giro le nostre “storie di design”. 

Come state vivendo questo periodo?

Personalmente è un momento di grande riflessione. Prima la quotidianità aveva ritmi forsennati. Ritrovarmi a casa mi ha consentito di prendermi più cura di me stesso, della casa, della famiglia. Ho capito ancora di più che le relazioni umane (anche fisiche) sono molto importanti per il nostro modo di vivere. Con il team di EMO Design abbiamo continuato a lavorare, interrogandoci sulle inedite opportunità progettuali di questo periodo. Abbiamo deciso di lanciare un progetto interno di rivisitazione del nostro sito web e della nostra comunicazione in generale. C’è stato uno slow down generale delle attività dovuto principalmente al lock down e al fatto che siamo intrinsecamente legati al mondo della manifattura, ma la nostra fortuna è che abbiamo un business model estremamente flessibile e che operiamo con aziende eterogenee e internazionali.

Come cambia il design in questi tempi?

Non cambiano i valori come la bellezza, l’innovazione e la qualità. Ciò che muta è la funzione. Il prodotto non deve essere solo esteticamente piacevole, ma più sicuro, rispondendo alle nuove esigenze. In questo periodo abbiamo rafforzato la nostra capacità di lavorare sulla competenza di design startegy, coinvolgendo alcuni clienti sullo sviluppo di nuovi scenari e nuove opportunità legate al distanziamento sociale e le nuove regole di comportamento. Pensiamo soprattutto al settore professional legato alla cottura e alla refrigerazione dove abbiamo sempre lavorato molto oppure al mondo del caffè. Proprio in questi giorni abbiamo lanciato un survey a cui seguirà una sessione di design sprint che stiamo organizzando insieme a un’azienda produttrice di macchine da caffè per capire insieme l’evoluzione dei consumi a cui dovrà seguire un adattamento nella strategia dei nostri clienti, sia in ambito prodotto che servizio. In generale stiamo cercando di mettere a disposizione dei nostri clienti la creatività, l’energia e la voglia di non arrendersi. È tempo di aiutarsi e di essere solidali, abbiamo ricevuto tanto in questi anni e pensiamo sia il momento di restituire senza dover necessariamente monetizzare. 

Che visione avete del settore arredo bagno?

Ritengo che le persone si prenderanno sempre più cura di loro stesse e che il bagno diventerà una delle stanze più importanti della casa, seguendo un trend già in corso da tempo. Bisogna però che le aziende puntino su servizi innovativi, per renderla sempre più sicura e a misura d’uomo… e di collettività. Con Scarabeo stiamo già lavorando da tempo su concetti più ampi, ci sarà modo anche in questo caso di offrire un’idea di bagno sempre più in linea con gli scenari che l’emergenza Covid ci sta costringendo a vivere.