Osservatorio Arredobagno

Osservatorio 2022 Logistica e distribuzione | Architettura e territorio

L’edilizia logistica può trasformarsi in architettura in grado di riabilitare le relazioni con l’intorno e con le persone, in un dialogo responsabile e generoso con il paesaggio.

La logistica si sta trasformando in tutto il mondo, individuando luoghi prossimi alla catena di consumo. Si tratta di grandi depositi situati a una distanza di circa 30-50 Km dalla città, e di city logistic, ovvero di magazzini logistici urbani, più piccoli, molto prossimi alle città.

Lo studio di architettura Atelier(s) Alfonso Femia ha recentemente pubblicato un report che analizza lo sviluppo crescente degli edifici logistici e di come questi possano trasformarsi in architetture che dialogano con il territorio in cui sono inserite. Infatti, da un lato la domanda di immobili logistici urbani e “last mile” è in rapida crescita, dall’altro si tiene in poca considerazione il loro rapporto con il territorio, con le infrastrutture e con l’area urbana. La crescita continua della domanda di edifici logistici rischia di pervadere spazi e invadere brani paesaggistici, inquinando visivamente territori che ora funzionano come pause, compensazione o contrappunto agli insediamenti industriali.

Le “scatole” che popolano il territorio italiano, campagne, periferie e che si stanno avvicinando alle città, sono caratterizzate da geometrie omologanti senza qualità e senza ricerca. I capannoni dovrebbero trasformarsi in insediamenti armonici e rispettosi, sostenibili prima di tutto per i luoghi e non solo per gli aspetti energetici. Il valore estetico dell’industria è noto – si legge nello studio Atelier(s) Alfonso Femia – si pensi alle sperimentazioni di grandi maestri come Marco Zanuso, Ignazio Gardella, Vico Magistretti, Angelo Mangiarotti. L’edilizia logistica può trasformarsi in architettura in grado di riabilitare le relazioni con l’intorno e con le persone, in un dialogo responsabile e generoso con il paesaggio. La prefabbricazione, per esempio, ha la capacità di concedere una grande libertà progettuale e di realizzare opere di qualità,conomicamente sostenibili e di una certa bellezza.

L’articolo completo lo trovi sul nuovo numero del Bagno Oggi e Domani.