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MCE annuncia il settimo ciclo dell'edilizia

Il settimo ciclo edilizio e della rivoluzione industriale nel settore delle costruzioni è stato annunciato ufficialmente ieri a MCE in occasione della presentazione del rapporto Cresme sul mercato dell’installazione degli impianti in Italia. 

La bella notizia è che con il 2016 il settore delle costruzioni esce dalla fase recessiva e avvia un nuovo ciclo espansivo. E la Mostra Convegno Expocomfort 2016 parte in quinta. Già ieri, primo giorno di apertura, infatti si respirava aria di cauto ottimismo tra gli espositori e i visitatori, avvalorato oltre che dai numeri del Cresme anche dalla presenza di nuove aziende in mostra, di tante novità e innovazioni e di segnali tangibili di un mercato che sta riemerge (vedi vecchi nuovi marchi che tornano alla ribalta, uno per tutti Pozzi-Ginori). Ma torniamo alla buona notizia, presentata ieri all’apertura della 40^ edizione di MCE-Mostra Convegno Expocomfort, la fiera leader mondiale nell’impiantistica civile e industriale, nella climatizzazione e nelle energie rinnovabili, in occasione della presentazione del Rapporto Cresme sul mercato dell’installazione degli impianti in Italia. “Le costruzioni sono sempre meno un comparto economico fatto di strutture e opere murarie e sempre più un mercato di finiture, impianti, servizi e finanza che riguardano edifici e opere del genio civile nel loro ciclo di vita – ha sottolineato Lorenzo Bellicini, direttore Cresme. – Le costruzioni sono sempre meno il mercato delle nuove costruzioni tout court e sempre più il mercato dell’ambiente costruito, fatto di nuovi prodotti, di sistemi e componenti, di nanotecnologie e biotecnologie, di sensori, termostati, di internet delle cose, di robotica, stampanti 3d, di digitalizzazione e modellizzazione informatica”.

Uno scenario che vede un rapido sviluppo della domanda internazionale di impiantistica. Lo confermano anche i dati europei. Nel 2015 infatti il mercato europeo degli impianti è arrivato a valere 369 miliardi di euro, il 27% di tutto il valore della produzione nelle costruzioni (nel 2009 era il 24%). Ne rientrano: installazioni elettriche, impianti per la climatizzazione, idraulici e altri impianti per l’edilizia, per le telecomunicazioni, per la produzione e distribuzione di energia elettrica e idrica. Dopo la forte flessione tra il 2011 e il 2013, quando l’intero mercato europeo si era contratto di oltre l’8%, perdendo quasi 32 miliardi di euro – principalmente per via del crollo degli investimenti registrato nel Sud Europa, in particolare Spagna, Portogallo e Grecia – , il valore della produzione nel settore è cresciuto con continuità sia nel 2014 (+0,7% a valori reali) che nel 2015 (+2,6%), e alla fine dell’anno in corso potrebbe riportarsi sui livelli del 2010: 382 miliardi di euro (con una crescita attesa pari al 3,5% a valori costanti).

La domanda di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili insieme allo sviluppo del settore della riqualificazione edilizia in ambito di efficientamento energetico, più il rapido sviluppo infrastrutturale dei paesi dell’Est Europeo (impianti per la produzione e distribuzione dell’energia elettrica, telecomunicazioni, reti idriche), hanno reso possibile la conquista progressiva di quote di mercato da parte dell’impiantistica negli ultimi anni.

Un incremento che in molti casi, soprattutto nel nostro Paese e in quelli del Sud Europa (Spagna, Portogallo, Grecia e Cipro) ha calmierato la crisi delle costruzioni, grazie allo sviluppo del mercato della riqualificazione edilizia. Nel 2015 in Italia la quota di mercato degli impianti sugli investimenti in costruzioni segna il 34%; il valore della produzione è stimato in 46 miliardi di euro. Le quote maggiori si registrano tuttavia in Italia e tra i Paesi del Centro Europa, Germania in testa, dove oltre il 30% del settore delle costruzioni è oggi fatto di impiantistica. Il mercato tedesco è il primo mercato europeo, con un valore della produzione nel 2015 stimato in circa 100 miliardi di euro. A seguire la Francia dove l’impiantistica vale circa 50 miliardi di euro, l’Italia con 46 e il Regno Unito con circa 44. Secondo le nuove stime Cresme, l’installazione degli impianti in Italia nel 2015 vale quindi quasi 46 miliardi di euro e questo colloca il nostro Paese al terzo posto in Europa. Quasi 19 miliardi di euro sono il fatturato dell’installazione idrotermosanitaria; oltre 22 miliardi quello degli impianti elettrici ed elettronici applicati all’edilizia e 4,6 miliardi il fatturato degli altri impianti. “Per gli impianti siamo solo all’inizio. Siamo entrati in una nuova fase fortemente evolutiva nella quale si ridisegnano visioni strategiche, processi e prodotti. Il settore delle costruzioni si è avviato verso uno dei principali cambiamenti della sua storia.” – dichiara Lorenzo Bellicini, Direttore del Cresme – “L’innovazione tecnologica e soprattutto la digitalizzazione stanno ridefinendo lo scenario economico generale. E questo vuol dire macchine e impianti.”