Press tour a Venezia per vedere l’installazione di Michele De Lucchi promossa da Geberit

L’eccellenza di un’azienda si esprime anche nel livello delle iniziative che promuove. Geberit, tra i leader mondiali nel settore idrosanitario che lo scorso anno ha festeggiato il 150° anniversario di attività, sostiene un evento nell’ambito della Biennale di Architettura di Venezia 2025.

In particolare, in collaborazione con Fondazione Museo della Scuola Grande di San Marco e della Sanità, parte del circuito della Biennale, l’azienda supporta l’opera di Michele De Lucchi e Amdl Circle “Il cielo sopra il portego”, installazione site-specific sviluppata con Fondaco Italia per la Fondazione Scuola Grande di San Marco e inserita nello storico Ospedale Ss Giovanni e Paolo.

La suggestiva scultura architettonica sospesa a soffitto, composta da listelli di legno di colore blu oltremare e posizionata nella monumentale sala d’accoglienza Portego delle Colonne, è stata presentata nell’ambito di un press tour svoltosi a Venezia il 9 luglio 2025.

In dialogo con il plastico originale di un progetto di Le Corbusier per il nuovo ospedale, l’opera invita chi la osserva ad elevarsi oltre la propria condizione di fragilità riflettendo sulla relazione tra arte, bellezza e salute. Il progetto si inserisce nel programma “Nel segno della Cura”, la cui finalità è rinsaldare il rapporto tra cura, cultura, arte e storia. “L’invito a ripensare gli ambienti sanitari nel contesto del più grande ospedale storico veneziano – ha dichiarato Giorgio Castiglioni, Direttore Generale Geberit – ci spinge ad accogliere la sfera del “bello” come una componente essenziale del benessere”.

Iniziato con la presentazione dell’azienda e dell’evento condotta da Silvia Del Vitto, Head of Marketing Geberit, Il press tour ha previsto anche la visita alle sale monumentali della Scuola con il dott. Mario Po, direttore della Fondazione Scuola Grande di San Marco e della Sanità, e un percorso guidato con tema “Sostenibilità e acqua” alla Biennale Architettura negli spazi dell’Arsenale e dei Giardini.

(testo di Luisa Pianzola)