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“Si fa presto a dire design”: le riflessioni di Elena Salmistraro e Giulio Cappellini

Elena Salmistraro e Giulio Cappellini, figure di spicco del design italiano, hanno offerto spunti di riflessione sull'importanza del prodotto di generare emozioni, sul rapporto con le aziende produttrici e sulle trasformazioni culturali in corso.

Grande partecipazione di pubblico per il talk “Si fa presto a dire design” organizzato da Quartarella presso lo Stabilimento De Laurentis a Santeramo In Colle (Bari) lo scorso 15 giugno. Elena Salmistraro e Giulio Cappellini, figure di spicco del design italiano, hanno offerto spunti di riflessione sull’importanza del prodotto di generare emozioni, sul rapporto con le aziende produttrici e sulle trasformazioni culturali in corso.

In un momento storico dove il design sembra permeare ogni aspetto della vita, spesso ci si trova a sottovalutare l’importanza di un approccio strategico e riflessivo nell’ambito della creazione. È facile pensare che il design sia semplicemente una questione estetica, ma dietro ogni oggetto, servizio o esperienza di successo si cela un lavoro di progettazione meticoloso, a volte anche faticoso, il cui scopo è risolvere problemi (anche complessi) e soddisfare le aspettative del consumatore.

«Come designer devi riuscire a capire cosa sta succedendo nel mondo» racconta Elena Salmistraro, «il design è strettamente legato ai comportamenti umani, è una materia fluida che ci parla della contemporaneità. Oggi c’è tantissima contaminazione tra culture diverse e quando progetti è facile sconfinare nell’arte, ma il nostro compito è anche risolvere dei problemi. In tal senso il designer deve comprendere a fondo l’identità e la visione dell’azienda per cui progetta così da poter fondere la funzione con l’emozione, che è il carburante di tutto».

«I designer hanno un ruolo sociale» spiega Giulio Cappellini, Compasso d’oro alla carriera, «momenti storici differenti portano a design differenti. La scelta di determinati colori e non altri, ad esempio, ne è testimonianza, è la sintesi di ciò che ci accade nel mondo reale. Le persone oggi tendono a mixare prodotti diversi di aziende diverse, di epoche diverse, disegnati in diverse parti del mondo. In tal senso, il sogno di tutti i progettisti è collaborare con le industrie italiane perché abbiamo uno straordinario patrimonio di cultura d’impresa, sia artigianale che industriale, grazie al quale le idee diventano realtà e si può capire quali sono le nuove frontiere. Fare design del resto significa dare delle risposte al mondo di oggi, ma soprattutto di domani».

La cultura del design ha un impatto significativo sulla crescita del territorio ed è una risorsa preziosa che, stimolando la collaborazione tra progettisti, aziende e istituzioni locali, crea un ambiente fertile per l’innovazione e lo sviluppo economico sostenibile. Preziosi, pertanto, gli interventi dei rappresentanti degli enti patrocinanti: l’Architetto Mimmo Mastronardi Presidente dell’Ordine degli Architetti di Bari, l’Architetto Nicola Colucci Consigliere ADI Puglia e Basilicata, l’Architetto Paolo Bruni Vicepresidente della Federazione Regionale Ordine Architetti PPC Puglia.

«Si fa presto a dire design è stato un talk memorabile, ricco di energia sprigionata dal luogo e dai partecipanti» racconta Renee Quartarella, responsabile marketing dell’azienda, «Salmistraro e Cappellini, con chiarezza ed empatia, hanno coinvolto i presenti in argomenti di grande spessore. Un grazie di cuore a loro e ai partner Ceramica Flaminia, Cedit e Interni per aver contribuito alla promozione del dibattito sul design che stiamo portando avanti da anni». L’entusiasmo dei presenti era visibile nei volti e negli sguardi di una platea attenta e affascinata dal trasporto con il quale i due protagonisti, risposta dopo domanda, ci conducevano in viaggi, curiosità ed esperienze del vissuto personale. Un confronto che seguitava anche durante il break, dove lo scambio di opinioni continuava con fervore.

Cappellini salmistraro