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Dalla fabbrica al prodotto #348 | Dall’idea di servizio all’idea di prodotto

Nel secondo capitolo del racconto sulla nuova cultura d’impresa, i cinque professionisti del settore che abbiamo intervistato ci parlano di come l’innovazione passi anche attraverso i servizi

In un mercato in trasformazione e sempre più digitalizzato, un ecosistema di servizi ben progettato non solo valorizza il territorio, ma assicura anche standard qualitativi elevati, offrendo un benessere su misura a installatori, agenti e consumatori. Ecco perché oggi le aziende devono saper investire su modelli circolari e su tecnologie avanzate che garantiscano servizi efficienti, veloci e puntuali. Nel secondo capitolo del racconto sulla nuova cultura d’impresa, i cinque professionisti del settore che abbiamo intervistato ci parlano di come l’innovazione passi anche attraverso i servizi: tra personalizzazione, rapidità e durabilità dei prodotti, ma anche automazione, facile manutenzione e forte senso di appartenenza al dna aziendale. Una riflessione aperta da Stefano Maffei, designer e professore al Politecnico di Milano specializzato in innovazione e modelli produttivi.

Quali servizi sono collegati all’innovazione di prodotto?

Il processo di sviluppo di un prodotto coinvolge un ecosistema di servizi che ne amplificano il valore e favoriscono la diffusione. Le aziende non possono più affidarsi solo alla qualità del prodotto: devono integrare soluzioni digitali per essere più efficiente, competitive e sostenibili. Gli strumenti digitali odierni permettono di simulare e testare la fattibilità di un progetto prima della realizzazione fisica: ad esempio, con simulazioni strutturali avanzate per valutare la resistenza dei materiali direttamente nel processo di progettazione tridimensionale. La prototipazione rapida, con la stampa 3D e la digital fabrication, ha abbattuto i costi e reso accessibili produzioni autonome e su piccola scala, anche a designer e startup. La digitalizzazione sta trasformando radicalmente le imprese, dalla gestione finanziaria al marketing, offrendo vantaggi competitivi. Ecco perché uno dei servizi chiave è la formazione continua: le nuove tecnologie evolvono rapidamente e chi non investe in aggiornamento rischia di restare indietro. Le aziende all’avanguardia devono ristrutturarsi con servizi di consulenza strategica e un cambio di prospettiva nei modelli organizzativi. Senza dimenticare la sostenibilità, altro aspetto cruciale: progettare significa valutare l’impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita di un prodotto. Infine, la comunicazione: senza una strategia efficace, il valore dell’innovazione potrebbe non essere percepito dal pubblico. L’omologazione dei prodotti è già una sfida, ciò che permette di distinguersi sul mercato è una visione aziendale innovativa.

Chi sono i destinatari principali di questi servizi?

Il mercato si è trasformato grazie a modelli di distribuzione più flessibili, dall’e-commerce ai social media. Con l’innovazione tecnologica il processo di sviluppo è più accessibile e veloce e la platea di interlocutori più ampia. La digitalizzazione riduce i costi e apre nuovi mercati alle PMI, mentre le grandi aziende ottimizzano i loro processi. Anche il settore artigianale e manifatturiero può beneficiarne, valorizzando il proprio know-how con una maggiore produttività e autenticità. Persino i settori tradizionalmente meno coinvolti nella digitalizzazione, come amministrazione, contabilità e logistica, stanno usufruendo di automazione e AI per migliorare l’efficienza operativa e ridurre i margini di errore.

Quali innovazioni derivano dall’integrazione di questi servizi?

L’innovazione va oltre il miglioramento del prodotto: trasforma il modo in cui le imprese operano. Gestendo le attività ripetitive con l’automazione intelligente, si liberano tempo e risorse per strategie di crescita: l’AI sta rivoluzionando il business, dall’elaborazione delle fatture alla creazione di campagne di marketing personalizzate. Gli strumenti digitali avanzati consentono anche di ridefinire il rapporto con clienti e fornitori, offrendo esperienze più fluide e personalizzate. Anche il settore manifatturiero sta vivendo una rivoluzione, con processi che integrano digitale e intelligenza artificiale. Un esempio interessante è il progetto di Giulio Grugnaro, studente dell’Architecture Association, che ha sviluppato un “robot artigiano” capace di replicare fedelmente il lavoro manuale attraverso l’automazione, dimostrando come tecnologia e tradizione possano coesistere. L’evoluzione tecnologica, infatti, non riduce la creatività, ma la amplifica, traducendo l’artigianato in una nicchia di valore. Stiamo assistendo ad una trasformazione profonda del concetto di impresa: chi saprà coglierne il potenziale avrà un vantaggio competitivo decisivo. Quali scenari futuri per l’industria digitale? L’impatto delle nuove tecnologie sarà superiore a quello della rivoluzione digitale degli ultimi decenni. L’AI generativa è più accessibile: chiunque può utilizzarla, senza competenze avanzate, per automatizzare processi amministrativi e creativi. Questa trasformazione sta ridefinendo i servizi tradizionali, spingendo le aziende a sperimentare nuove soluzioni. Alcuni servizi si frammentano o perdono rilevanza, mentre emergono nuove opportunità. La “disruption” è inevitabile: chi saprà adattarsi a questa evoluzione avrà un ruolo chiave nel mercato del futuro.

A seguire gli interventi di:

• Luca Di Giannatale, Responsabile Marketing e comunicazione di Cordivari
• Alessandra Gessi, CEO di Newform
• Giorgio Nobili, Responsabile Marketing di Nobili
• CARLA COLETTI, Responsabile Comunicazione di Stilhaus

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