Attualità

#Bagnovisioni | Intervista a Claudio Lazzarini e Carl Pickering

Sperimentatori di tendenze. In un intenso vis à vis con Claudio Lazzarini e Carl Pickering abbiamo ripercorso le loro lungimiranti ideazioni e discusso sulle potenzialità del bagno di domani. La loro visione contempla un dialogo fluido tra interni ed esterni, dove la natura è protagonista indiscussa, e prevede scelte più consapevoli nei consumi di acqua e di energia.  

 

Nella lunga e poliedrica attività di Claudio Lazzarini e Carl Pickering il bagno ha sempre assunto un ruolo centrale, dal design nautico alla progettazione di alberghi, boutique, residenze e ristoranti. E’ proprio nell’ideazioni dei primi yacht, Lazzarini Pickering si sono posti una preoccupazione di tipo spaziale, aprendo le cabine verso il bagno per dilatare l’ambiante e conferire ai luoghi un maggiore respiro. Nata per necessità, quest’attitudine si è spostata al residenziale e ha reso mobili i confini del bagno, annullando, in netto anticipo sui tempi, le rigide separazioni degli interni e spostando il rito del bagno negli ambienti più congeniali alle esigenze dei residenti. La loro visione, all’epoca rivoluzionaria, è oggi tendenza consolidata. Da veri e propri anticipatori di nuove tendenze, ci guidano con questa intervista nel prossimo futuro. 

La progettazione di tenute nella campagna inglese, di ville in Costa Azzurra e di residenze a Bantry Bay, in Sud Africa, vi hanno portato a misurarvi con luoghi, esigenze e sensibilità diverse, avendo come obiettivi l’unicità del progetto e l’appagamento sensoriale dei clienti. Architetto Pickering, come si fa a soddisfare mentalità così variegate? “Puntando su quelle contaminazioni culturali che sono in linea con la sensibilità dei committenti. In Toscana, ad esempio, abbiamo progettato una villa con la vasca da bagno in salotto. La proprietaria viveva sola, passava molto tempo in Giappone, dormiva e mangiava sul tatami e desiderava avere una vasca da bagno con vista sul terrazzo. Il posto migliore per esaudire questo desiderio era proprio il salotto, per cui riprendendo la tradizione giapponese abbiamo progettato un sistema di pannelli scorrevoli che una volta chiusi costituivano un volume assestante e nascondevano la vasca. Accadeva nel 1993 quando i confini tra il bagno e il resto della casa erano ancora molto rigidi. È accaduto ieri, ma può accadere oggi e anche domani, perché passioni e desideri non hanno confini temporali e creano visioni di spazio uniche. Un altro principio che guida la nostra modalità di progettazione è il rapporto con l’ambiente naturale che coinvolge l’edificio nella sua integrità e il bagno nella sua specificità. Sempre in Toscana, il bagno di una tenuta che abbiamo disegnato di recente si mimetizza con la natura, grazie alla presenza di grandi vetrate che collegano interno a esterno e ai grandi specchi posti a parete che riflettono il verde circostante. Il legame con la natura sarà probabilmente una delle caratteristiche del bagno del futuro, legame iniziato nel recente passato, con i resort balinesi che sono entrati a far parte della nostra memoria collettiva. La dissoluzione delle pareti, docce o vasche collocate all’aperto hanno rivoluzionato il modo di pensare al bagno, condizionandone anche la dimensione domestica”.

Leggi l’intervista integrale realizzata da Claudia Marfella a pag. 8 del Bagno Oggi e Domani n.300 e sulla rivista digitale al link