Attualità

“Sarà il più bel Salone del Bagno della storia”

Così dichiara Marco Sabetta, direttore generale di Cosmit, nell'intervista esclusiva rilasciata alla nostra rivista "Il Bagno Oggi e Domani" a poco meno di due mesi dall'edizione 2014 del Salone Internazionale del Mobile di Milano.

Il Salone Internazionale del Bagno è divenuto manifestazione autonoma, all’interno del Salone Internazionale del Mobile, nel 2006. Cominciamo da questo dato la nostra intervista con Marco Sabetta, direttore generale di Cosmit, l’ente organizzatore della prestigiosa manifestazione…

Quali analisi e riflessioni hanno portato, nel 2006, alla nascita di un Salone dedicato in toto al mondo dell’arredo bagno?
«La nascita del Salone Internazionale del Bagno è stata una conseguenza naturale, quando il Salone del Mobile è diventato un punto di riferimento internazionale per il mondo dell’arredamento intero, inteso in senso allargato, non solo i mobili dunque, ma i complementi e le luci, le cucine e l’ufficio. Il bagno, che è parte integrante dell’ambiente domestico, nel tempo ha subito delle mutazioni significative: oggi, nello spazio dell’abitare svolge un ruolo importante, che non si limita alla pratiche quotidiane dell’igiene e della cura del corpo, ma si è arricchito di nuove ritualità, legate al benessere psico-fisico e al relax. C’è oggi una ricca produzione di oggetti e soluzioni che soddisfano queste nuove richieste del mercato. Questa accresciuta importanza del tempo trascorso in bagno ha provocato anche, in termini di mercato, una ricca offerta di oggetti e soluzioni che soddisfano richieste nuove e precise dei consumatori. Così le aziende si sono impegnate negli anni a realizzare prodotti sempre più belli e sofisticati, coinvolgendo designer e affidandosi alla ricerca, inaugurando nuove tendenze. Era dunque fisiologico introdurre questo settore all’interno del Salone del Mobile, che rappresenta la migliore manifestazione al mondo dove aggiornarsi sulle nuove proposte, le innovazioni, i prodotti e i materiali inediti per l’arredamento e per la casa».

La filiera del bagno è composta da professionalità diverse: imprenditori, progettisti e designer, distributori e installatori: cosa offre il Salone del Bagno a questi target specifici?
«Agli imprenditori e alle aziende il Salone del Bagno offre un palcoscenico internazionale unico al mondo. Il Salone Internazionale del Mobile registra annualmente oltre 300mila operatori del settore, provenienti da oltre 160 Paesi del mondo: più del 68% del totale proviene dall’estero. Si tratta di un’esperienza unica, che garantisce la possibilità di confrontarsi con tutte le migliori aziende, italiane e straniere, sia del proprio settore sia di altri del comparto dell’arredamento: un’opportunità esclusiva che il Salone è riuscito ad accrescere nel corso degli anni. Ai progettisti e ai designer il Salone propone l’aggiornamento sui prodotti, le tecnologie innovative e i materiali, offrendo al contempo innumerevoli possibilità di contatto con le aziende e con chi ha attività e commesse in tutto il mondo. Tutto ciò è finalizzato a “fare business”: perché è importante ricordare che la presenza al Salone è certamente utile per accrescere la propria immagine, ma è anche un potentissimo volano per il commercio. Così, per i distributori è fondamentale poter frequentare le aziende partner e venire a contatto con nuove realtà, ampliare il proprio portafoglio di fornitori. Infine, per gli installatori è primario conosce i prodotti che potranno utilizzare, vederli da vicino e confrontarsi direttamente con i produttori. Per tutti, è un’occasione irrinunciabile per venire a contatto con un pubblico internazionale. Voglio ancora sottolineare che il Salone è sempre stato e sempre sarà un luogo deputato agli affari, che possono materializzarsi in tempo reale o svilupparsi in una fase successiva: resta il fatto che l’aspetto commerciale gioca un ruolo primario».

Per alcune aziende, soprattutto di piccole dimensioni, Il Salone rappresenta un traguardo ambito, che non sempre considerano raggiungibile, preferendo magari manifestazioni più contenute o legate alla territorialità…
«Il Salone, in realtà, è per tutti, soprattutto per le aziende che lo meritano. Siamo ancora nella felice situazione in cui la domanda supera l’offerta, perciò manteniamo una qualità elevata delle aziende espositrici: c’è chi ogni anno fa sforzi importanti per partecipare. Noi siamo semplicemente degli organizzatori, che mettono a disposizione un “contenitore”, cercando di offrire servizi sempre migliori. I veri attori sono le aziende che fanno grossi investimenti per presentarsi con l’abito migliore. Ogni anno gli espositori sono quasi 2mila, dalle piccole aziende che fatturano pochi milioni di euro a realtà che ne fatturano fino a qualche centinaia. Tutti, in assoluto, ci mettono un grande impegno e ottengono risultati concreti e visibili. Lo dimostra il fatto che molte aziende – che negli anni passati avevano deciso di investire in eventi Fuorisalone, credendo di mantenere lo stesso calibro di sviluppo del business che si verifica in fiera – si sono ricredute. Certo è che quello che succede a Milano nella settimana internazionale del design è un corollario importante e significativo per il Salone e per la città, ma è il Salone che muove tutto: la fiera è la piazza degli affari, fuori si celebrano le pubbliche relazioni, la comunicazione e tutte quelle attività che sono, per loro natura, collaterali e mondane».

In questo senso, la decisione di fare un evento all’interno del Salone appare strategica: lo scorso anno avete realizzato nei padiglioni della fiera un’area affidata all’archistar Jean Nouvel e dedicata all’ufficio del futuro, che ha avuto un notevole successo. Ripeterete anche quest’anno un’iniziativa simile?
«Certo, vogliamo proseguire in questa direzione, dedicando i nostri sforzi alla realizzazione di eventi che saranno ospitati all’interno del circuito fieristico, per ribadire la centralità del Salone nel sistema della Design Week milanese. Penso che anche le aziende apprezzino la nostra scelta di non disperdere le energie e il significato che essa assume in questo particolare momento dell’economia internazionale. Il nostro obiettivo è motivare agli espositori ogni investimento fatto con loro e per loro. Posso anticiparle che stiamo organizzando un evento con la collaborazione di otto architetti di fama internazionale, compreso un progettista italiano, dedicato alle loro case: un progetto davvero particolare, con qualche ricostruzione scenografica e materiale multimediale a completare il tutto».

Concludiamo con una piccola “provocazione”: perché un imprenditore dell’arredo bagno dovrebbe partecipare al Salone Internazione del Bagno 2014?
«Perché è la migliore vetrina al mondo per presentare i propri prodotti e perché, quello che ci aspetta, sarà il più bel Salone del Bagno della storia».

Manuela Battaglino