Attualità

Focus distribuzione #6 | …purchè Network!

Verticale o orizzontale… purchè network

L’unione fa il network, il network fa la forza. Ci lanciamo in una rilettura dell’arcinoto motto “L’unione fa la forza”, che ci insegnano sin da piccoli ma che non sempre riusciamo a mettere in pratica in modo produttivo ed efficace. A volte però diventa una necessità, altre una vera e propria strategia. Il tema è: come bisogna fare network, ma soprattutto con chi bisogna fare network…

In un’epoca in cui la Rete per antonomasia, Internet, rappresenta la massima espressione e diffusione dei modelli di partecipazione comune, con tutti i connessi vantaggi relativi all’utilizzo di risorse e la condivisione di conoscenze, trovarci ancora a sprecare opportunità e perseguire inefficienza nella gestione delle attività aziendali pare cosa poco logica, se non addirittura senza senso. Soprattutto se pensiamo a quanti strumenti veloci, sofisticati e performanti oggi sono a disposizione dei professionisti.

Dicono che siamo italiani, quindi individualisti e convinti che spesso fare da soli conviene perché il propri progetto è il migliore di tutti. Dicono che le attuali forme di aggregazione tra aziende, vedi alcune forme istituzionali quali Consorzi o le recenti Reti di Impresa, non funzionano.

Dicono…

Quel che è vero è che le possibilità di fare rete oggi sono parecchie e presentano significativi vantaggi, che sovente varrebbe la pena valutare e cogliere al volo. Si tratta solamente di ragionare fuori dai consueti schemi di lavoro, provando ad aprire le porte dei propri spazi e della propria mente, provando a costruire operazioni ad alto valore aggiunto insieme a partner scelti per affinità, opportunità, senso di sfida.

Reti verticali

I primi network cui si può far ricorso sono quelli delle reti verticali, ovvero quelli che in modo naturale si sviluppano lungo la filiera del business. Se vestiamo i panni dell’imprenditore in ambito retail, proviamo a pensare a quante occasioni, più o meno già percorse, potremmo sfruttare in collaborazione con i nostri fornitori primari. La complicità con i produttori nella progettazione ed erogazione di servizi per i clienti finali è in grado di generare molto più valore di quanto sia possibile lavorando in isolamento autarchico: materiali di marketing; schede tecniche dettagliate; consulenze ed elaborazioni articolate di possibili soluzioni studiate per commesse complesse e difficili da risolvere. Questi sono solo alcuni esempi che normalmente, o sporadicamente, rappresentano la concretizzazione della collaborazione diretta con i primi partner. Un altro ambito che potrebbe avvantaggiarsi molto maggiormente delle logiche legate alle reti è quello della formazione: i costi per erogarla one to one, in modo completo e strutturato, sono spesso proibitivi se confrontati con il potenziale business che un singolo punto vendita può sviluppare. Ma se il produttore, o finanche l’agenzia che si pone come intermediario nella catena di creazione del valore, riesce a unire in un unico network i destinatari delle conoscenze tecniche necessarie alla vendita, i risultati possono essere sorprendenti, non solo sotto il punto di vista del contenimento dei costi, ma anche dell’effetto moltiplicatore sulla velocità, intensità ed entusiasmo con cui le informazioni si propagano all’interno della rete degli interessati. E, oggigiorno, gli strumenti con cui creare ed alimentare una comunità interattiva di certo non mancano.

Reti orizzontali

Anche a livello orizzontale lo showroom può trovare occasioni di rete stimolanti. Pensiamo, tra le altre, alla figura del progettista, che potrebbe trovare interessante l’ipotesi di fare network con uno o più punti vendita per meglio servire il proprio cliente. Nella propria catena del valore il professionista considera importanti la possibilità di mostrare il prodotto ai propri clienti; di utilizzare gli spazi del punto vendita per colpire emozionalmente i propri interlocutori; di avvalersi della competenza e della consulenza tecnica del retail per trovare soluzioni sicure e affascinanti da proporre. Ha da offrire in cambio potenziali contatti selezionati da trasformare in realizzazioni con margini interessanti.

Ma anche tra pari la rete può rappresentare un modello vincente. I negozi che propongono prodotti complementari per gli stessi target possono trovare conveniente e vantaggioso unire le proprie forze per realizzare alcune attività, tipicamente di marketing, quali eventi o campagne particolari studiate per la lead generation e per la diffusione del brand aziendale. Spesso, inoltre, le ragioni di una proficua collaborazione risiedono nelle logiche di completamento dell’offerta per commesse che, per essere chiuse, necessitano di un portafoglio prodotti più ampio e variegato di quello che il singolo negozio può offrire.

Infine, mi piace ricordare come anche le reti che si sviluppano intorno agli operatori della stampa possano rappresentare occasione di sicuro interesse in termini di informazione, proposte e di spunti di riflessione, come in occasione del recente progetto ed evento Osservatorio Arredobagno 2017.